Bomba nell’auto di un finanziere, arrestata ex moglie mandante dell’attentato

Altri tre arresti per quanto accaduto a Bacoli il 21 marzo 2023: la 39enne avrebbe agito con premeditazione contro il padre di suo figlio.

Napoli – Bomba sotto l’auto di un ufficiale della Guardia di finanza: sarebbe l’ex moglie la mandante dell’attentato avvenuto a Bacoli il 21 marzo 2023. Nell’ambito di attività d’indagine coordinate dalla Procura partenopea, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, nei confronti di tre persone accusate, a vario titolo, di fabbricazione di ordigno esplosivo e concorso in tentato omicidio pluriaggravato ai danni di un Ufficiale Superiore della Guardia di Finanza.

Nei confronti dei due complici il gip ha disposto gli arresti domiciliari. La 39enne arrestata avrebbe agito con premeditazione contro il padre di suo figlio al fine di risolvere le controversie derivanti dalla loro separazione. Tra i due ex coniugi erano in corso screzi legati in particolare agli incontri dell’uomo con il loro figlio, all’epoca dei fatti di circa 2 anni. I due si erano anche denunciati a vicenda. Il 21 marzo 2023 l’ufficiale della Guardia di Finanza stava tornando dal lavoro nella sua casa in località Bellavista, a Bacoli. Al momento dell’esplosione era da solo a bordo dell’auto. Nonostante la violenta deflagrazione, il finanziere è miracolosamente rimasto illeso, riuscendo a uscire dall’abitacolo attraverso il finestrino anteriore destro, mentre l’auto avvolta dalle fiamme è rimasta distrutta completamente in pochi minuti, nonostante l’intervento di una pattuglia dei Vigili del Fuoco.

La forza dirompente e la natura micidiale dell’ordigno è stata evidenziata dal ritrovamento, da parte degli Artificieri del Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli, di un frammento di lamiera del peso di circa 633 grammi a una distanza di circa 65 metri dalla vettura. Il frammento era riconducibile al vano della ruota di scorta, verosimilmente a contatto o vicino al punto in cui è stato collocato l’ordigno, strappato via dall’esplosione e proiettato a notevole distanza. L’onda d’urto generata dall’esplosione ha provocato ingenti danni a tutto ciò che era nelle vicinanze, distruggendo il lunotto e i cristalli delle portiere e del tetto. Poi l’incendio generatosi immediatamente dopo l’esplosione ha distrutto tutto l’interno del veicolo.

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