Bologna, la suocera come prestanome per evadere il fisco: denunciati [VIDEO]

Nel mirino della Gdf un cinese che aveva un debito con l’erario di 500mila euro e che aveva adottato lo schema “apri e chiudi”.

Bologna – Il classico schema “apri e chiudi” e un debito con il fisco da 500mila euro. I finanzieri del comando provinciale hanno scoperto, tramite attività di intelligence e l’utilizzo delle banche dati, due imprese ubicate nel territorio del nuovo circondario imolese il cui reale proprietario, di nazionalità cinese, avrebbe messo in atto un sistema fraudolento per evadere il fisco. Il titolare e la prestanome, sua suocera, sono stati denunciati.

Le fiamme gialle della compagnia di Imola hanno dimostrato che il soggetto, nell’ambito dell’attività d’impresa legata al confezionamento di abiti, per evitare le procedure della crisi d’impresa e dell’insolvenza, avrebbe sistematicamente pagato tutti i fornitori aziendali, eccetto il fisco, nei confronti del quale ha accumulato debiti per oltre 500mila euro. Successivamente, ha svuotato l’azienda cedendo, solo formalmente, i macchinari a una società di nuova costituzione, intestata alla suocera e priva di debiti tributari, rimanendo però l’amministratore di fatto e continuando a svolgere l’attività nei medesimi locali, con gli stessi dipendenti, clienti e fornitori.

Il responsabile e la sua prestanome sono stati denunciati alla procura di Bologna per il reato di cui all’art. 11 del D.Lgs. 74/2000 (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte), che prevede, per questo caso, una pena da 1 a 6 anni di reclusione. Successivamente, i militari hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, fino alla concorrenza di 315.169 euro. La misura cautelare ha permesso di sottoporre a sequestro 37 macchinari per la cucitura degli abiti, un veicolo commerciale e tre conti correnti.

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