Duro colpo all’organizzazione criminale, la DIA emette un provvedimento urgente di sequestro nei riguardi di Antonio Muto, 67 anni, ritenuto un esponente di rilievo legato alla cosca Grande Aracri di Cutro.
Bologna – La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha sequestrato in esecuzione di un provvedimento di prevenzione emesso d’urgenza dal locale Tribunale su proposta del Procuratore della Repubblica Distrettuale Antimafia di Bologna, beni mobili ed immobili e società, per un valore complessivo stimato in circa 10.500.000,00 euro ad Antonio Muto, ritenuto personaggio di rilievo di un sodalizio di matrice ‘ndranghetistica, attivo nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza e storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR).
Il proposto, trasferitosi dal 1977 nel capoluogo emiliano ove ha cointeressenze in imprese edili ed immobiliari, è stato tratto in arresto il 28.01.2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia” unitamente ad altre 202 persone per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. in quanto appartenente alla citata organizzazione criminale ed è attualmente detenuto.
La figura del proposto ha assunto particolare rilievo per il fondamentale ruolo di raccordo svolto tra la cosca mafiosa ed esponenti delle Istituzioni locali consentendo in tal modo il rafforzamento e l’espansione economica del sodalizio.
Il decreto di sequestro ha interessato n. 57 immobili tra cui una villetta di pregio a Reggio Emilia, capannoni industriali e terreni situati in Emilia Romagna e Calabria, n. 1 società immobiliare, n. 5 mezzi commerciali e autovetture ed oltre 50 rapporti bancari accesi in numerosi istituto di credito.