Rischio stangata: le tensioni geopolitiche, che interessano anche le forniture di metano dalla Russia all’Ue, potrebbero far salire i costi.
Roma – Da giorni c’è l’allarme sui rincari delle bollette dell’energia che tornano a turbare i sonni tranquilli degli italiani. Stangata in arrivo? Già Arera aveva avvisato che anche per i vulnerabili la luce sarebbe aumentata. A confermarlo ora anche il portale Facile.it che prevede per i prossimi 12 mesi un aumento del prezzo dell’energia di quasi il 30% con un impatto significativo sulle bollette di chi ha un’offerta a prezzo indicizzato. La stima per una famiglia tipo nel mercato libero prevede un rincaro di 272 euro tra luce e gas, con una spesa complessiva che arriverà a 2.841 euro, rispetto agli attuali 2.569 euro (+11%).
L’analisi, spiega in una nota Facile.it, è stata realizzata prendendo in considerazione l’andamento degli indici PSV e PUN negli ultimi 12 mesi (dicembre 2023 – novembre 2024) e le previsioni elaborate dall’European Energy Exchange (EEX) per i 12 mesi successivi, a parità di consumi e altre condizioni economiche che gravano in bolletta. Il PUN, l’indicatore del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, secondo le previsioni aumenterà del 30%: passerà da un valore medio di 0,11 euro al kWh a 0,14 euro al kWh. Il PSV, il punto di riferimento per determinare il prezzo del gas naturale all’ingrosso in Italia, salirà del 28%: da 0,38 euro al smc a 0,48 euro al smc
Una situazione riconducibile a due principali fattori: la tensione geopolitica in alcune aree strategiche e il rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, correlato alle quotazioni del gas naturale in vista della stagione invernale. Non solo: domani, 31 dicembre, scade l’accordo tra Russia e Ucraina per il transito del metano di Gazprom verso l’Europa: in assenza di un rinnovo, a questo punto praticamente impossibile, il contratto sarà lettera morta, con tutte le conseguenze del caso (stop alle forniture e rischio boom dei prezzi).
L’ultima rilevazione di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha mostrato come per i fruitori più fragili di energia elettrica ci sarà un incremento del 18,2% nel primo trimestre 2025. Allo stesso modo, per quanto riguarda invece il gas, le quotazioni nel mercato europeo non lasciano intravedere prospettive rosee. Negli ultimi mesi, per quanto riguarda la luce, si sono riscontrati prezzi più alti nel Mercato libero (sia prezzo fisso che variabile), mentre il Servizio a tutele graduali è quello che offre contratti più convenienti seguito dalla Maggior tutela dei vulnerabili.
Dal 1° gennaio 2025, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il “cliente tipo” sarà di 31,28 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa in materie energetiche vale 16,64 centesimi di euro (53,2% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia e 2,07 centesimi di euro (6,6% del totale della bolletta) per la commercializzazione al dettaglio. Per il trasporto e la gestione del contatore, 6,28 centesimi di euro (20,1% del totale della bolletta). E poi i 3,22 centesimi di euro (10,3% del totale della bolletta) per la spesa per oneri di sistema (in diminuzione del 16,7% rispetto al quarto trimestre del 2024) e 3,07 centesimi di euro (9,8% del totale della bolletta) per le imposte che comprendono l’Iva e le accise.
L’analisi delle singole componenti evidenzia che l’aumento della spesa è principalmente dovuto ai costi di acquisto dell’energia elettrica e alle relative perequazioni (complessivamente +16%) e ai costi di dispacciamento (+2,4%). Le variazioni delle altre voci si compensano sostanzialmente tra loro.