Operazione contro il locale di Ciro’: supporto ai boss con schede sim e logistica per sfuggire alla pena definitiva.
Catanzaro – Nella provincia di Crotone e Milano, i carabinieri del comando provinciale di Crotone, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del tribunale di Catanzaro, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, in ordine a reati di procurata inosservanza della pena ex art. 390 CP – aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione ‘ndranghetistica denominata locale di Ciro’, ex art. 416 bis.l codice penale.
Si specifica che per 5 degli indagati è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere e per altri 2 quella degli arresti domiciliari. La complessa e impegnativa attività investigativa, coordinata dalla Direzione
Distrettuale Antimafia e delegata ai militari del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Crotone, ha permesso di disvelare e ricostruire una rete di fiancheggiatori che, a vario titolo, in concorso tra di loro, si sono resi responsabili, dal 01.07.2024 al 19.11.2024, di aver curato, con il fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa del locale di Ciro’, la latitanza di due sodali del Locale di n’drangheta di Cirò S.C. (43enne) e A. A. (52enne), entrambi di Ciro’ Marina (KR).
In modo tale da determinare la sottrazione di essi all’esecuzione della pena residua a loro comminata, rispettivamente di anni 3 e gg. 25 di reclusione e di anni 5 e mesi 11 di reclusione, giusta sentenza n.1669/2021 – Reg.Gen. n. 1568/2020 – R.G.N.R. n.3382/2015, emessa in data 24.09.2021, dalla Corte di Appello di Catanzaro Sez. I., divenuta irrevocabile a seguito del pronunciamento della Corte di Cassazione, in quanto riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere di stampo mafioso, nell’ambito della storica operazione denominata “STIGE“.
Le condotte contestate alle persone colpite da provvedimento sono state quelle di aver dato appoggio gistico, consegnando anche SIM telefoniche appositamente attivate ed a loro intestate, al fine di favorire la latitanza delle persone colpite da provvedimento definitivo di carcerazione in modo da eludere le investigazioni e le ricerche della PG operante.