Condizioni di lavoro disumane, salari illegali e gravi violazioni sulla sicurezza. Sequestrato lo stabilimento e denunciati i responsabili.
Avellino – Un opificio abusivo con lavoratori in nero e in condizioni disumane è stato scoperto ieri a Domicella, dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lauro e i finanzieri del Gruppo di Avellino e della Tenenza di Baiano, con il supporto del personale dell’Ufficio Tecnico del Comune. L’operazione di polizia giudiziaria nella zona PIP ha avuto come obiettivo il contrasto al caporalato nei confronti di cittadini extracomunitari e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nel comune è stato individuato un capannone industriale all’interno del quale era allestito un opificio tessile, gestito da due cittadini originari del Bangladesh, che impiegavano 10 cittadini extracomunitari di nazionalità indiana e bengalese, tutti regolari sul territorio nazionale. Tuttavia, dagli accertamenti è emerso che solo 3 lavoratori erano assicurati e con regolare contratto di lavoro, mentre gli altri 7 risultavano impiegati in nero. L’operazione ha avuto origine da segnalazioni giunte al Commissariato di Pubblica Sicurezza, che indicavano un anomalo affollamento di cittadini extracomunitari in immobili acquistati da cittadini del Bangladesh, ipotizzando l’esistenza di opifici abusivi in cui venivano sfruttati lavoratori stranieri.
L’attività ha rivelato gravi condizioni igienico-sanitarie all’interno dello stabilimento: i lavoratori avevano a disposizione un solo bagno malfunzionante e consumavano i pasti sui banchi da lavoro. Inoltre, la retribuzione percepita, pari a 4 euro all’ora, era ben al di sotto di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali. L’opificio è stato sottoposto a sequestro, risultando non conforme alle norme sulla sicurezza del lavoro. L’Ufficio Tecnico del Comune di Domicella ha evidenziato gravi carenze rispetto alla normativa antincendio, mentre gli scarti tessili venivano ammucchiati e smaltiti in modo irregolare.
I datori di lavoro sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. È stata inoltre proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale all’Ispettorato del Lavoro di Avellino. L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino.