Dalla tutela dei fiumi alla riduzione dell’impatto agricolo, l’associazione chiede dialogo basato su dati e competenze scientifiche.
Milano – II WWF Lombardia prende posizione rispetto a quanto espresso da Coldiretti Pavia nel convegno a tema “Il futuro del riso inizia con l’acqua. Agricoltura e cambiamento climatico: strategie per uno sviluppo sostenibile” che ha organizzato presso l’Università di Pavia nei giorni scorsi e che nell’occasione ha proposto di istituire un tavolo di lavoro Lombardia – Piemonte per accordi vincolanti sull’acqua.
II WWF Lombardia ritiene ovvio che la manutenzione delle infrastrutture e il miglioramento della loro efficienza e dell’uso dell’acqua siano sacrosanti. Il problema è il solito attacco al “deflusso ecologico” che non è una decisione ideologica ma risponde all’esigenza di tutelare la risorsa, le biocenosi acquatiche e i servizi ecosistemici.
Ora l’Autorità di bacino sta definendo il Piano del bilancio idrico che è fondamentale per programmare l’uso dell’acqua e la sua adeguata ripartizione in relazione all’attuale effettiva disponibilità e agli scenari futuri. C’è una diminuzione degli afflussi e quindi una minor disponibilità d’acqua e a quanto il Piano di bilancio idrico evidenzierà dobbiamo rifarci. Per questo sarebbe opportuno, ad esempio, pensare a un Piano Strategico locale di adattamento ai cambiamenti climatici (ad esempio delle aree interessate dalla risicoltura) per ragionare sul futuro di questi territori, di come supportare l’agricoltura, ma non solo, in uno scenario di aumento delle temperature e riduzione delle disponibilità idriche. Il resto sono polemiche di breve respiro che rischiano di compromettere ulteriormente l’ambiente e le attività agricole e produttive.
Al livello globale la perdita di natura è in gran parte legata ai regimi alimentari e alle scelte di consumo, come evidenziato dal report WWF “Invertire la rotta: il potere delle “diete amiche del Pianeta“. In Europa e in Italia la minaccia principale per la biodiversità è l’agricoltura (altro che agricoltori custodi di natura!), a causa dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, della semplificazione degli agroecosistemi e dell’abbandono delle pratiche tradizionali.
E’ quindi indispensabile, per un corretto confronto sulla gestione del territorio, partire da alcuni dati di fatto che sono da un lato il ruolo indispensabile dell’agricoltura nella produzione di cibo e dall’altro il grande impatto che questa ha sull’ambiente. Su queste basi è possibile costruire un dialogo costruttivo per cui il WWF è sempre disponibile, mettendo anche a disposizione le proprie conoscenze ed i propri esperti in materia.