Bilancio, la versione “cattiva” di Giorgetti non piace ai ministri: “Non siamo allievi”

Il responsabile dell’Economia ha promesso tagli lineari al bilancio dei dicasteri “se i colleghi di governo non presenteranno proposte”.

Roma – Giorgetti ha mostrato idealmente le forbici e si è detto pronto ad usarle: “se i colleghi di Governo non presenteranno proposte, al ministro dell’Economia toccherà fare la parte del cattivo e provvederà lui”. Pur parlando ironicamente di sé in terza persona, il messaggio perentorio del solitamente felpato responsabile dell’Economia è arrivato forte e chiaro ai diretti interessati suscitando più di un allarme.

D’altronde il governo si trova al rush finale del Dpb (Documento programmatico di bilancio), che entro martedì 15 va inviato a Bruxelles con le griglie e in numeri della manovra. Il tempo stringe e un dato appare certo, e riguarda il fatto che i ministeri sono fra i primi destinatari dei “sacrifici” evocati dal responsabile dei conti, e che il saldo della spending review peserà sui dicasteri per almeno 3 miliardi.

L’insolita faccia truce del primo inquilino di via XX Settembre ha spiazzato perfino il suo leader di partito, Matteo Salvini, che da ministro delle Infrastrutture si è detto pronto a difendere il suo budget in un incontro con Giorgetti. Faccia a faccia che si è svolto oggi, ma che secondo quanto trapela da fonti vicine al partito, si è limitato ad una disamina generale sullo stato dell’economia e alla conferma che il governo non intende aumentare la pressione fiscale.

In base ai retroscena riportati da Repubblica, in realtà tutti i ministri si sarebbero dimostrati gelidi nei confronti del rimbrotto pubblico di Giorgetti e per quel tono da “maestrino” non proprio apprezzato. Un ministro, sempre a Repubblica, avrebbe dichiarato: “Non siamo allievi suoi e non può fare la parte di chi ci bacchetta in questo modo”.

Più esplicito il meloniano Abodi, ministro dello Sport: “Io sono contrario ai tagli lineari, un euro speso per un motivo non è uguale a un euro speso per un altro. Gelido anche Crosetto che riguardo la richiesta di Giorgetti replica: “Mai sentita”. Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani invece rassicura proprio sui “compiti” da fare a casa, rimarcando che “l’importante è non mettere nuove tasse perché la tassazione in Italia è fra le più alte in Europa”.

Mette le mani avanti Orazio Schillaci, ministro della Sanità: “A noi non sono stati chiesti tagli». Allo stesso modo Adolfo Urso (Sviluppo economico) assicura che “non intaccheremo certo le misure a sostegno delle risorse che sono risultate efficaci”. Il tempo stringe, la coperta soprattutto in molti dicasteri è cortissima, ma le forbici di Giorgetti incombono.

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