Bibbiano: ex sindaco Carletti esce dal processo, “abuso d’ufficio è abolito” 

La Procura di Reggio Emilia aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale ma ha trovato il muro del Tribunale per procedere.

Reggio Emilia – L’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, esce dal processo sui presunti affidi illeciti di minori in Val d’Enza perché il reato di cui è accusato, l’abuso d’ufficio, è stato abolito dal Ddl Nordio. Carletti è stato “assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”, ha stabilito il collegio dei giudici presieduto da Sarah Iusto, a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini. Escono dal processo, per lo stesso motivo, anche altri due dei 17 imputati: l’ex sindaco di Montecchio ed ex presidente dell’Unione Val d’Enza, Paolo Colli e Cinzia Prudente, affidataria.

L’assoluzione, ma solo con riferimento a questa accusa, riguarda anche altri imputati: l’ex responsabile dei
servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi; l’ex assistente sociale Francesco Monopoli; la psicologa Nadia Bolognini; le affidatarie Fadja Bassmaji e Daniela Bedogni.
Per loro il processo proseguirà per le altre imputazioni contestate. Dopo essersi riunito in camera di consiglio, il collegio ha deliberato l’assoluzione dall’abuso d’ufficio per tutti e sette gli imputati, vista la nuova situazione normativa. La Procura di Reggio Emilia, tramite il pm Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta, aveva sollevato il 9 settembre scorso la questione di legittimità costituzionale sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio.

Nordio e l’abolizione dell’abuso d’ufficio

Nei giorni scorsi, però il tribunale reggiano aveva deciso di non sottoporre la questione alla Corte costituzionale. E’ stata sollevata anche da altre Procure italiane, come quella di Firenze, dove i giudici, invece, hanno deciso di sottoporla alla Corte costituzionale. La pm Salvi si era riservata di ricorrere alla Corte di giustizia europea ma, stamattina, ha comunicato che non intendeva sollevare altre questioni. Il processo sui
fatti di Bibbiano è il risultato di un’inchiesta che, nel 2019, suscitò un vero e proprio scandalo, scuotendo l’opinione pubblica e sollevando molte polemiche politiche.

All’ex sindaco di Bibbiano, Carletti, era stato contestato l’abuso di ufficio relativo all’affidamento senza gara del servizio di psicoterapia per i minori da parte dei Comuni della Val d’Enza alla onlus ‘Hansel & Gretel’ di Claudio Foti, psicoterapeuta già sottoposto a processo e assolto in appello e in Cassazione. La posizione di Carletti si è nel tempo alleggerita e, rispetto alle ipotesi iniziali di reato, era rimasta solo l’accusa di abuso d’ufficio. Dopo l’assoluzione in appello di Foti, che nel novembre del 2021 era stato condannato in primo grado a quattro anni per lesioni gravissime e abuso d’ufficio, si è tornati a parlare sui giornali del caso Bibbiano. L’inchiesta era denominata “Angeli e Demoni”: secondo i difensori di Foti già dal nome si intuiva la tendenza a indicare le persone accusate come colpevoli, “demoni”.

Foti è stato assolto per non aver commesso il fatto, in merito all’abuso d’ufficio, e perché il fatto non sussiste riguardo alle presunte lesioni volontarie che secondo l’accusa erano state inflitte a una ragazza per farle affiorare il ricordo di presunti abusi subiti. L’inchiesta era stata avviata nell’estate del 2018 quando alla procura di Reggio Emilia venne notato un aumento significativo e considerato anomalo di segnalazioni di abusi sessuali su minori avvenuto nei due anni precedenti. Le indagini riguardarono in particolare il Servizio sociale dell’Unione dei comuni della Val D’Enza, e la procura autorizzò la polizia giudiziaria a intercettare le sedute con i minori.

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