A Bari Vecchia scoppia una nuova “guerra alle orecchiette”

La Polizia annonaria blocca la vendita abusiva di pasta e taralli arigisanali in strada Arco Basso: multati tre commercianti, i prodotti donati in beneficenza.

Bari – Nuovo blitz nel cuore di Bari Vecchia, dove la tradizione delle orecchiette fatte in casa convive sempre più con il commercio abusivo. Gli agenti della polizia annonaria hanno sequestrato 151 chili di prodotti alimentari, tra taralli dolci e salati, pomodori secchi e soprattutto orecchiette, simbolo della città.

La merce era esposta sui banchi di strada Arco Basso, la via delle celebri pastaie, meta di turisti da tutto il mondo. Ma dietro la suggestione delle massaie che impastano a mano sul ciglio della strada, spesso si nascondono attività irregolari: i controlli hanno portato anche al sequestro delle bancarelle.

Tre commercianti sono stati multati per commercio abusivo su suolo pubblico e per occupazione senza titolo, secondo quanto previsto dal codice del commercio della Regione Puglia e dall’articolo 20 del Codice della strada. La merce non deperibile e correttamente etichettata sarà destinata a enti caritatevoli.

Il caso si inserisce nell’ormai nota “guerra delle orecchiette”, esplosa nel 2024. La Procura di Bari ha infatti aperto un’inchiesta per truffa, sospettando che in strada vengano vendute a turisti ignari orecchiette industriali spacciate per artigianali. Un business che potrebbe valere migliaia di euro al giorno e che mina la credibilità di uno dei simboli più autentici della tradizione pugliese.

Intanto, tra sequestri, multe e indagini giudiziarie, cresce la tensione attorno al borgo antico di Bari vecchia, dove la linea tra folklore e illegalità appare sempre più sottile.