Baby rapinatori smascherati, scattano le misure

Due minori responsabili di violente rapine vengono identificati grazie alle rapide indagini condotte dai carabinieri.

Torino – I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della permanenza in casa nei confronti di due minori, che a fine luglio scorso si erano resi responsabili di due violente rapine in strada.

La prima si era consumata lungo Corso Marconi, in pieno quartiere San Salvario. I due minori si erano avvicinati a un ragazzo con il pretesto di chiedergli una sigaretta e, alla risposta negativa, mentre uno dei due lo teneva bloccato trattenendolo per la maglietta, l’altro gli sferrava un pugno sul viso, per poi insieme darsi alla fuga dopo essersi impossessati del paio di cuffie che la vittima portava alle orecchie.

L’immediato intervento della pattuglia presente a pochissima distanza dal luogo dei fatti, aveva permesso di identificare la sera stessa uno dei due responsabili della rapina, subito riconosciuto dalla vittima presentatasi in caserma per sporgere denuncia.

La seconda invece si era consumata all’altezza del civico 12 di Via Pietro Cossa, intorno alle cinque e mezza di pomeriggio e interamente ripresa dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. In quell’occasione, tra gli autori della rapina, oltre ai due minori già coinvolti in quella di Corso Marconi, figurava un terzo minore. I tre giovani, dopo aver “agganciato” un ragazzo diciassettenne con la scusa di chiedergli delle indicazioni stradali, lo avevano accerchiato e aggredito senza alcun motivo, sferrandogli poi un pugno in piena faccia e, una volta per terra, colpito con numerosi calci, facendo perdere le loro tracce e portandosi via il suo portafoglio.

Il proficuo lavoro di osmosi investigativa tra i due comandi, ha permesso di far emettere all’ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta di Torino, la misura cautelare della permanenza domiciliare verso due giovani torinesi.

Il terzo ragazzo minore, essendo all’epoca dei fatti non imputabile, non è stato colpito da alcun provvedimento cautelare ma ugualmente destinatario di un decreto di perquisizione domiciliare: a casa, i carabinieri gli hanno trovato i vestiti presumibilmente indossati nella rapina.