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Autonomia, ok Cassazione a referendum per abrogazione: ritorno a Consulta

Immediate le reazioni dell’opposizione. Per Schlein è “una buona notizia”. Bonelli “Disfatta mercimonio politico tra Meloni e Salvini”.

Roma – La Cassazione ha dato l’ok al referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata. Per l’Ufficio centrale della Suprema Corte, come anticipato da Repubblica on line, dunque è legittima la richiesta di abrogazione. L’ordinanza della Cassazione arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva, tra l’altro, considerato “illegittime” specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. La parola definitiva torna ora alla Corte Costituzionale. La decisione della Suprema corte è illustrata in una ordinanza di circa trenta pagine. 

Nella sentenza del 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. E ancora: “la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)”. 

Immediate le reazioni dell’opposizione, con Elly Schlein che parla di “una buona notizia”. “Crediamo molto in questa battaglia. Dopo il pronunciamento della Consulta che smontato la riforma, bisognerebbe che il governo si fermasse: è l’unico modo che ha per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che la Corte la smontato. Noi andremo avanti in questa battaglia”, ha detto la segretaria del Pd intervenuta alla manifestazione degli amministratori, davanti a Montecitorio, sulle politiche abitative.

“La decisione della Cassazione che ha dichiarato ammissibile il referendum contro l’autonomia differenziata del ministro Calderoli e del governo Meloni è una buona notizia”, dice il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. “E’ una decisione che ci conforta, sempre più convinti della battaglia che stiamo combattendo in Parlamento e nel Paese contro lo Spacca Italia e forse autorevoli esponenti del governo avrebbero fatto bene ad aspettare prima di affermare che il referendum era superato e non si sarebbe svolto -prosegue-. Prima la sentenza della Consulta e ora la Cassazione ci dicono che possiamo costruire un percorso, che può coinvolgere le cittadine e i cittadini italiani, per arrivare a bocciare una legge che aumenta le disuguaglianze territoriali e sociali”. “Manca ancora il pronunciamento della Corte costituzionale ma siamo certi che se si arriverà al referendum sull’autonomia riusciremo a cancellare una legge sbagliata e a difendere l’unità del nostro Paese”, conclude Boccia.

“La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per l’abrogazione totale della legge Calderoli. È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati. La Corte Costituzionale, con la sua sentenza, aveva già demolito sostanzialmente la legge Calderoli sull’autonomia differenziata, andando oltre le aspettative”, afferma in una nota il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. “La sua pronuncia ha chiarito che materie fondamentali come ambiente, energia, trasporti e commercio estero non possono essere trasferite alle regioni, riconoscendole come competenze centrali dello Stato. Ora la Cassazione ribadisce che il quesito sull’abrogazione totale deve andare avanti, nonostante i tentativi del governo di fermarlo. Questa è la disfatta – conclude – dell’autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini”.

“Nel programma sono stati inseriti temi importanti per tutti i partiti della coalizione, anche se magari c’era un gradimento diversificato”, ha detto Ignazio La Russa, nell’incontro in Senato con la stampa parlamentare, parlando dell’Autonomia. “Smacco per il governo dopo oggi? Il referendum è una valutazione tecnico-giuridica. Penso che la democrazia diretta sia la cosa migliore”, avverte. Il referendum “ben venga, siano gli italiani a decidere”. “Se la corte ha detto che i punti non erano in sintonia con la Carta, il parlamento prenda atto che non è stata bocciata la riforma. Il parlamento deve correggere e penso che lo farà”, conclude.


Per il presidente dei senatori di Fi Maurizio Gasparri la decisione della Cassazione “non ha l’effetto, come viene da alcune forze politiche impropriamente affermato, di garantire lo svolgimento del referendum. Occorre attendere, infatti, ancora la valutazione della Corte costituzionale, che si conoscerà solo nei prossimi mesi, sulla conformità alla Costituzione della proposta referendaria di abrogazione integrale della legge. Ricordo che sono stati sollevati da autorevoli costituzionalisti dubbi sull’esito di tale giudizio”.

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