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Arrivano conferme sulla relazione tra vitamina D e Covid-19

Un importante documento internazionale conferma l’intuizione dell’Accademia di Medicina di Torino relativamente alla correlazione tra la vitamina D e l’infezione da Covid-19.

Torino – Recentemente, sei Società Scientifiche internazionali che si occupano prevalentemente di Osteoporosi e di Metabolismo minerale hanno congiuntamente prodotto un documento (Joint Guidance on Vitamin D in the Era of COVID-19, from the ASBMR, AACE, Endocrine Society, ECTS, NOF, IOF www.asbmr.org/about/statement-detail/joint-guidance-on-vitamin-d-in-the-era-of-covid-19) nel quale, relativamente al possibile rapporto fra Vitamina D e COVID-19, si afferma che, sebbene numerosi studi epidemiologici osservazionali abbiano suggerito la presenza di un’associazione fra bassi livelli di vitamina D e alta incidenza di infezioni e di letalità da COVID-19, non è possibile ad oggi stabilire con certezza e con sufficiente evidenza scientifica che la supplementazione di vitamina D possa aiutare a prevenire o a trattare l’infezione da COVID-19.

Tuttavia, a parere degli estensori del documento, è giustificato organizzare studi controllati sui potenziali effetti positivi della vitamina D sul COVID-19, in quanto è ben noto che la vitamina D aumenta la risposta immunitaria, innata e adattativa, e di conseguenza l’ipotesi, teoricamente del tutto plausibile, merita ulteriori approfondimenti.

Il professor Giancarlo Isaia.

Il prof. Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino e della Fondazione Osteoporosi, esprimendo il suo compiacimento alla lettura del documento, segnala che “già nel marzo 2020 l’Accademia di Medicina si era espressa sulla questione, pubblicando un documento che fu ampiamente diffuso e commentato in tutto il mondo“, anche a seguito della pubblicazione su Aging Clinical and Experimental Research (Isaia G; Medico E. Associations between hypovitaminosis D and COVID-19: a narrative review https://link.springer.com/article/10.1007/s40520-020-01650-9) e nel quale si ipotizzava un possibile ruolo protettivo della vitamina D sul COVID-19.

Successivamente, con un secondo documento redatto nel gennaio 2021 e condiviso da 153 clinici e ricercatori italiani, poi pubblicato su Pharmadvances (D’Avolio A, Isaia GC. on behalf of COVID-Vitamin D Study Group, Accademia di Medicina di Torino. Vitamin D in the COVID-19 prevention and treatment: emerging evidence. www.pharmadvances.com/vitamin-d-in-the-covid-19-prevention-and-treatment-emergingevidence), l’Accademia di Medicina, prendendo atto dei numerosi contributi scientifici che nel frattempo erano stati pubblicati su questo specifico argomento, manifestò una posizione del tutto coerente con quanto ora autorevolmente espresso a livello internazionale”. Si rammarica inoltre perché “il nostro invito, inviato formalmente alle Istituzioni competenti, ad approfondire la questione con specifici studi controllati, non venne preso nella dovuta considerazione“.

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