Arrestato in Svizzera il latitante Flavius Savu, condannato per l’estorsione “hot” all’ex rettore del Santuario della Bozzola

Ricercato da anni, il 41enne romeno era stato condannato a 5 anni per un ricatto a sfondo sessuale. Legami evocati anche nell’inchiesta bis sul delitto di Chiara Poggi.

Pavia – È finita a Zurigo, in Svizzera, la latitanza di Flavius Savu, 41 anni, ricercato dopo la condanna definitiva a 5 anni di carcere per estorsione aggravata ai danni dell’ex rettore del Santuario della Bozzola di Garlasco, don Gregorio Vitali. L’arresto è stato reso noto da La Provincia Pavese.

Il nome di Savu era tornato alla ribalta nei mesi scorsi, quando la Procura di Pavia aveva acquisito gli atti del caso nell’ambito dell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi. Ipotesi investigative, mai dimostrate, avevano infatti collegato il santuario a un possibile movente del delitto, sostenendo che la giovane potesse aver scoperto un “segreto scomodo”.

Il ricatto al sacerdote

Secondo gli inquirenti, Savu e il complice Florin Tanasie avevano adescato don Vitali con l’intento di filmarlo in situazioni compromettenti e ricattarlo con un video a sfondo sessuale. Le richieste di denaro arrivarono fino a 250mila euro, chiesti direttamente alla diocesi. Nel 2014 l’estorsione fu sventata dai carabinieri, ma i due riuscirono a fuggire, rendendosi irreperibili.

La Diocesi di Vigevano, già all’epoca, aveva ribadito la volontà di “non lasciarsi condizionare da illazioni o indiscrezioni”, sottolineando che l’unico interesse era tutelare le attività spirituali del Santuario.

Con l’arresto a Zurigo, per Savu si chiude la fuga: resta ora da chiarire se il suo nome avrà ancora un ruolo nei filoni aperti del caso Poggi.

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