Antonio Blaganò

Antonio Blaganò scomparso da giorni, il figlio: “Indagate per sequestro o omicidio”

Il ginecologo, 67 anni, è uscito durante il turno di guardia medica ed è sparito nel nulla. L’auto è stata trovata con motore acceso. Il figlio: “Qualcuno potrebbe averlo chiamato”.

Catanzaro – Le ricerche di Antonio Blaganò, ginecologo 67enne scomparso durante il turno di guardia medica a Nocera Terinese (Catanzaro), vanno avanti senza sosta. Da oltre cinque giorni, le forze dell’ordine e numerosi volontari stanno setacciando una zona impervia tra San Mango d’Aquino e Nocera, dove è stata rinvenuta la sua auto – una Fiat Seicento blu – ancora accesa e senza segni evidenti di danneggiamento.

A indicare un possibile percorso seguito da Blaganò sono state le unità cinofile molecolari, che hanno fiutato tracce in direzione di un burrone profondo circa 60 metri. Tuttavia, i carabinieri dello Squadrone “Cacciatori di Calabria” precisano che le tracce non confermano con certezza che il medico si sia avventurato in quella direzione.

Il figlio Francesco, residente a Madrid, non si limita a lanciare appelli: ha richiesto ufficialmente alla Procura di Lamezia Terme di aprire un fascicolo per sequestro di persona o omicidio a carico di ignoti. Secondo lui, solo con un’indagine penale attiva si potranno attivare strumenti fondamentali come l’acquisizione forzata dei tabulati telefonici, la verifica dei varchi targa, l’analisi forense del veicolo e l’accesso completo ai filmati di sorveglianza. “Non si può cercare mio padre come se fosse un semplice disperso. Non stava facendo escursionismo, era in servizio, e le circostanze sono a dir poco anomale”, dichiara Francesco Blaganò.

Dalla testimonianza del figlio emerge una forte preoccupazione per la gestione delle indagini. Antonio avrebbe lasciato nell’ambulatorio sia il cellulare che i documenti. Inoltre, dalle telecamere nei pressi della guardia medica, si nota che è uscito in fretta all’alba, intorno alle 5:00. “Qualcuno potrebbe averlo chiamato – si chiede Francesco – e se sì, si stanno verificando i contatti in quella fascia oraria?”

In passato il medico aveva ricevuto minacce per via del suo lavoro nelle carceri, ma secondo il figlio non c’erano motivi recenti che potessero far pensare a problemi personali. Al contrario, era sereno, aveva da poco acquistato uno scooter e conduceva una vita tranquilla.

Intanto, il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha tenuto una riunione operativa per coordinare le ricerche. Coinvolti nelle operazioni ci sono quasi 50 operatori tra carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e volontari della Protezione Civile, con l’impiego di elicotteri, droni e unità speleologiche.

Le ricerche si sono concentrate su un’area impervia in località Galasso, tra San Mango e Nocera, dove la vegetazione e i dislivelli rendono difficili le operazioni. Il prefetto ha sottolineato che le attività non si interromperanno fino a che non ci saranno sviluppi concreti. “Finché mio padre non viene ritrovato, non possiamo fermarci a ipotesi”, ribadisce Francesco. “Serve un’indagine completa, non un protocollo per persone scomparse”.

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