Anm insiste e resiste: “Separazione carriere è strappo alla Costituzione”

Secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio si prosegue domani per dare il primo ok alla madre delle riforme.

Roma –  Se ci sarà il via libera alla separazione delle carriere “ci muoveremo in attuazione del deliberato della nostra assemblea straordinaria di dicembre e quindi cercando in tutti i modi di veicolare le ragioni di contrarietà. Nessuna protesta di arroccamento, di chiusura arrogante alla riforma. Il Parlamento ha tutto il diritto di riformare anche la Costituzione credo che però, siccome si andrà probabilmente al referendum, l’ampliamento del dibattito sulle ragioni di questa riforma possa essere prezioso sia per chi è fautore della riforma sia per noi che siamo contrari. Quindi contribuiremo a che il referendum sia una scelta quanto più
consapevole”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia alla vigilia della ripresa dell’esame della riforma.

“Crediamo che una riforma della Costituzione non solo non sia necessaria, per nulla necessaria, ma addirittura sia dannosa, uno strappo a quel tessuto costituzionale che ci ha retto per tutti questi anni – ha aggiunto Santalucia – si crea uno squilibrio tra i poteri dello Stato per gli argomenti che spenderemo in tutte le sedi possibili come abbiamo fatto finora”. Il braccio di ferro tra governo e toghe dura da mesi, una guerra in cui nessuno sembra voler non indietreggiare di un millimetro. L’obiettivo dell’esecutivo è arrivare a completare il percorso del ddl costituzionale entro luglio prossimo o al massimo a settembre, con il referendum che si potrebbe tenere, sottolineano nel governo, all’inizio del 2026.

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