La manifestazione del 2 agosto scorso, per protestare contro l’uccisione di una capretta, si è trasformata in una sorta di invasione di piazza a Fiuggi dove si svolgeva un altro evento. Gli animalisti identificati verranno denunciati per violenza privata. Durante la convention è stato fatto il nome di un minorenne che avrebbe partecipato alle sevizie arrecate al giovane animale dentro un agriturismo di Anagni.
Fiuggi – In buona sostanza la manifestazione degli animalisti non era stata autorizzata dalle autorità di Ps nel noto centro termale poichè nello stesso giorno e nello stesso orario era in programma una kermesse sportiva per ragazzini. In alternativa il commissariato di Anagni autorizzava la manifestazione in questa città. I manifestanti accettavano ma nel tardo pomeriggio decine di animalisti tornavano a Fiuggi e invadevano la piazza nella quale si stava svolgendo l’evento sportivo.
La grave inedempienza provocava l’intervento della Forza pubblica che allontanava gli animalisti e lo stesso assessore alle Politiche giovanili, Laura Latina, per motivi di sicurezza. Per altro su alcuni cartelloni figurava l’immagine e il nome dell’indagato minorenne, di 17 anni, accusato di avere preso a calci la capretta sino ad ucciderla in concorso con altri ragazzini nel contesto di una festa di compleanno. Momenti di tensione fra animalisti e cittadini di Fiuggi. Ma non solo:
“Presenteremo subito denuncia per diffamazione – commenta l’avvocato Giampiero Vellucci, difensore del ragazzino indagato per la morte dell’animale – perché non si può mettere alla gogna un minorenne, in una pubblica piazza. Tutti i manifestanti gridavano alla galera, ma nessuno ha pronunciato la parola rieducazione. Tra l’altro l’attivista Enrico Rizzi ha sfidato le famiglie dei ragazzi a denunciarlo per poter esporre le sue ragioni. Ebbene sarà accontentato. Le sue frasi sono estremamente diffamanti che lasciano senza parole. Ne riferirò alla magistratura…”.
Parte dei ragazzi che hanno partecipato alla festa di compleanno nell’agriturismo di Anagni sono figli di professionisti e notabili della città. Fra questi ci sarebbe anche il figlio dello stesso assessore alle Politiche giovanili: “Non può rappresentare i cittadini, deve dimettersi – hanno gridato gli animalisti – Se non lo farà il sindaco dovrà agire di conseguenza“. Indagini in corso per identificare altri manifestanti che hanno partecipato alla protesta finita male.