La campagna offensiva, avviata in seguito alle dichiarazioni di Mattarella su Russia e Terzo Reich, dura ormai da 12 giorni consecutivi.
Roma – L’offensiva degli hacker filorussi continua. Ci sono i siti del Csm e della sezione romana di Fratelli d’Italia tra gli obiettivi bersagliati questa mattina dal gruppo Noname057 (16). Gli attacchi vanno avanti da dodici giorni ininterrottamente, e sono rivolti anche a soggetti del settore pubblica amministrazione, magistratura e Poste: non raggiungibili i siti del Csm e dei Comuni di Pescara, Doues (Aosta) e Bionaz (Aosta). In un primo momento si era parlato di un attacco al sito del Quirinale, ma una nota ufficiale ha smentito l’offensiva: “Il sito Internet del Quirinale non è stato oggetto di alcun attacco informatico”.
Nella prima rivendicazione dell’ultima serie di attacchi i NoName citavano le dichiarazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella, definito “russofobo“, sulla Russia e il Terzo Reich. “Invenzioni blasfeme”: la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva condannato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un discorso all’Università di Marsiglia aveva paragonato la Russia al Terzo Reich per il suo attacco all’Ucraina.
Il Ddos è un tipo di attacco informatico che tenta di rendere non disponibile un sito web o una risorsa di rete sovraccaricandoli con traffico dannoso e rendendoli di conseguenza inutilizzabili. L’acronimo sta per ‘Distributed Denial-of-Service’: gli hacker sovraccaricano il sito preso di mira con traffico Internet indesiderato, impedendo a quello normale di giungere alla destinazione prevista. L’obiettivo è ingolfare i siti, prendendo di mira server, reti di distribuzione o data center che vengono inondati di false richieste di accesso, a cui non riescono a far fronte.
Dietro gli attacchi, il gruppo NoName057, gruppo di dilettanti criminali informatici filorussi che si è presentato per la prima volta nel marzo 2022 e da allora ha rivendicato la responsabilità di svariati attacchi cibernetici contro agenzie governative, media e aziende private ucraini, statunitensi ed europei, in particolare siti web di governi, mezzi di informazione e aziende.