Il giovane doveva scontare ancora otto mesi. La madre aveva denunciato: “Ha bisogno di aiuto e in carcere non viene assistito”.
Ancona – Tragedia in carcere a Montacuto ad Ancona. Un detenuto di 25 anni, Matteo Concetti, in carcere per reati contro il patrimonio, è stato trovato morto per impiccagione nel bagno della sua cella nell’isolamento della Casa Circondariale di Ancona Montacuto.
A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari intervenuti. Lo stesso recluso, in precedenza, era stato protagonista di una violenta aggressione nei confronti di un operatore di Polizia penitenziaria. A quanto si apprende, il giovane detenuto era in isolamento per motivi disciplinari e doveva scontare ancora otto mesi.
Il carcere di Montacuto è da tempo sovraffollato: a fronte di una capienza valida per 250 detenuti ne ha circa 350. Nei giorni scorsi c’era stata una protesta che aveva portato alcuni detenuti a salire sul tetto della struttura.
Ilaria Cucchi sulla sua pagina Facebook ha scritto che la mamma di Matteo le aveva mandato un messaggio in cui diceva: “Sono la mamma di Matteo Concetti, la prego di aiutarmi: mio figlio vuole morire. Ha bisogno di aiuto e in carcere non viene assistito”.
La Cucchi denuncia come Matteo fosse afflitto da problemi psichici, uno stato mentale che evidentemente è stato ignorato; per motivi disciplinari è stato messo in isolamento, scelta quanto mai assurda per un detenuto che aveva bisogno della dovuta assistenza.
Il ragazzo, originario di Fermo, era stato in una comunità per circa due anni, poi in carcere nella sua città. Aveva avuto la possibilità di scontare la pena fuori, svolgendo un lavoro in pizzeria ed era riuscito ad ottenere anche un piccolo appartamento in affitto con la sua ragazza. Tutto è precipitato quando per un ritardo di appena un’ora nel rientro in carcere il giudice ha deciso il trasferimento a Montacuto; da quel momento la situazione è solo peggiorata, fino al drammatico epilogo.