Altro “intoppo” per il Ponte sullo Stretto: il Tar ammette il ricorso dei Comuni calabresi

Villa San Giovanni e Reggio Calabria potranno fornire una documentazione su eventuali impatti ed i potenziali danni ambientali.

Roma – Altro “intoppo” per il ministro Matteo Salvini nel percorso verso la costruzione del Ponte sullo Stretto. Il Tar del Lazio ha dichiarato infatti ammissibile l’impugnazione del parere della commissione Via-Vas del ponte sullo Stretto presentata dal comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Alla luce del pronunciamento i due comuni potranno procedere all’integrazione documentale che avevano proposto. A riferirlo è l’edizione online di Repubblica, spiegando che “i giudici del Tar del Lazio non solo non hanno accolto l’istanza, ma hanno anche accolto la richiesta di integrazione documentale delle due amministrazioni calabresi”. Integrazione che potrebbe riguardare documenti su eventuali analisi di impatto ambientale. L’udienza “è stata rinviata a data da destinarsi”.

Spiega all’agenzia LaPresse l’avvocato Daniele Granara, che ha presentato il ricorso al Tar del Lazio per conto del Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria: “E’ emersa la necessità di impugnare, con motivi aggiunti al ricorso principale, il provvedimento del direttore generale della Direzione Generale per lo sviluppo del territorio e i progetti internazionali-Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti emesso il del 23 dicembre scorso redatto durante la conclusione della Conferenza di servizi istruttoria indetta, e i verbali della stessa Conferenza”, ha concluso l’avvocato Granara.

Altro intoppo per Salvini per la costruzione del Ponte

“La notizia dell’ammissibilità dei ricorsi presentati al Tar del Lazio dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città metropolitana di Reggio Calabria contro il parere positivo della commissione Via Vas al progetto di Ponte sullo Stretto era una possibilità che avevamo anticipato ed evidenziato da tempo”, afferma il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti. “Questo è un progetto approvato sulla sabbia, – aggiunge – fa acqua da tutte le parti e non regge. Il notevolissimo rischio di impugnative incidentali davanti la Corte Costituzionale rafforzano l’idea che questo progetto sia soltanto lo specchio per le allodole per le campagne elettorali di Salvini e del centrodestra, che continua a speculare sulle infrastrutture del Mezzogiorno”.

Il progetto del Ponte sullo Stretto “è appeso ad un filo e quello di oggi è solo il primo ricorso di una lunga serie che arriveranno è sveleranno il progetto per quello che è: una colossale presa in giro per il Sud, portata avanti dal peggior ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture dal dopo guerra ad oggi”, conclude Barbagallo. Interviene anche la senatrice M5s Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. “Mentre l’Italia versa in condizioni impietose sul fronte del trasporto ferroviario, – afferma – con guasti e ritardi che sono ormai una disarmante costante, il Tar del Lazio ha dichiarato ammissibile l’impugnazione del parere della commissione Via-Vas del ponte sullo Stretto presentata dal comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Un ricorso che, va precisato, la società Stretto di Messina e il Mit volevano archiviato il prima possibile“.

Il progetto del Ponte sullo Stretto

Anche questo passaggio, conclude Floridia, “conferma l’approssimazione e il dilettantismo del governo sul dossier ponte. Un’opera che ha già a disposizione quasi 14 miliardi senza che ci sia un progetto esecutivo, e senza che siano stati chiariti impatti economici, ambientali e geologici. Meloni fermi Salvini: l’elenco dei suoi flop inizia a farsi pesante. Con tutti i guai infrastrutturali che ha il Sud, l’idea del ponte va accantonata immediatamente”. Anche Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio per contestare il “parere favorevole con prescrizioni” espresso dalla Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) riguardo al Ponte sullo Stretto di Messina. Le associazioni sottolineano come tale decisione sia stata presa “nonostante il parere negativo” emerso dalla Valutazione di Incidenza, evidenziando “carenze significative” nelle analisi condotte.

Legambiente, Lipu e WWF Italia ribadiscono che il Ponte sullo Stretto rappresenta un’opera con “un impatto ambientale gravissimo e irreversibile, impossibile da mitigare o compensare”. Le associazioni sottolineano che persino la Commissione VIA riconosce, nella Valutazione di Incidenza, l’impossibilità di escludere effetti negativi significativi su alcuni siti della Rete Natura 2000. Intanto l’iter per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina ha subìto un rinvio. Infatti, se da un lato la commissione Valutazione impatto ambientale (Via) ha dato parere favorevole al progetto “definitivo”, la stessa commissione ha imposto nuove integrazioni e studi che di fatto rallentano i piani del governo. A partire da ulteriori approfondimenti da eseguire in merito al rischio sismico che potrebbero richiedere anche alcuni mesi di lavoro, allungando così i tempi.

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