Accolta l’istanza di revisione presentata da Giovanni Camassa, l’agricoltore salentino condannato nel 2012 per l’omicidio di Angela Petrachi, uccisa e seviziata nel 2002 e poi ritrovata in un boschetto.
Catanzaro – A pochi giorni dalla lettera inviata ai suoi figli, in cui dichiarava la propria innocenza, la Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto l’istanza di revisione del processo di Giovanni Camassa, agricoltore salentino di 57 anni, originario di Melendugno. Camassa era stato condannato all’ergastolo nel 2012 per l’omicidio di Angela Petrachi, una conoscente di 31 anni, anch’essa di Melendugno.
Angela, madre di due figli, era scomparsa il 26 ottobre 2002 e il suo corpo era stato ritrovato l’8 novembre in un boschetto a Borgagne. La donna era stata seviziata e uccisa. Nella sua lettera, Camassa aveva definito la condanna un “clamoroso errore giudiziario” che gli aveva tolto vita, libertà e dignità.
L’accoglimento dell’istanza è legato a una nuova analisi del DNA: tracce biologiche di un altro uomo sono state individuate sulle calze di nylon della vittima, mentre nessuna traccia riconducibile a Camassa è stata rilevata. I giudici hanno sottolineato l’importanza di tecnologie avanzate che, nonostante il tempo trascorso, hanno permesso di isolare profili genetici utili per l’indagine.
Tra i nuovi elementi emerge il nome dell’uomo a cui appartiene il DNA, un individuo che aveva avuto legami personali con la vittima e inizialmente coinvolto nelle indagini. Secondo i magistrati, questi dati meritano ulteriori approfondimenti nel contesto del processo di revisione.
Camassa, assolto in primo grado “per non aver commesso il fatto”, era stato condannato in appello per omicidio volontario aggravato, violenza sessuale e vilipendio di cadavere. La nuova udienza è fissata davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro per il 27 gennaio.
L’avvocato Silvio Verri, che rappresenta i figli di Angela Petrachi, ha dichiarato che la decisione della Corte è in linea con quanto stabilito dalla Cassazione, aggiungendo che, a suo avviso, i nuovi accertamenti non modificheranno sostanzialmente l’esito del precedente processo. Anche le parti civili, ha ribadito, sono interessate all’accertamento della verità.