Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura: subito il giuramento

Il giornalista, classe 1975, fu nominato proprio dal predecessore Sangiuliano a novembre 2022 presidente della Fondazione MAXXI.

Roma – Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura. Il giornalista, nonché presidente della Fondazione Maxxi, prende il posto di Gennaro Sangiuliano, che ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dopo il caso Boccia. Lo ha comunicato il Quirinale al termine di un incontro al Colle fra il premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fissato per le 19 il giuramento del nuovo ministro.

“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio, al palazzo del Quirinale, il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Il Capo dello Stato – si legge nella nota del Colle – ha firmato il decreto con il quale, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dal dottor Gennaro Sangiuliano dalla carica di ministro della Cultura. Con lo stesso decreto, su proposta del presidente del Consiglio, è stato nominato ministro della Cultura Alessandro Giuli”.

Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura

Alessandro Giuli, classe 1975, fu nominato proprio da Sangiuliano il 23 novembre 2022 presidente della Fondazione MAXXI, incarico che ora lascerà. Giornalista e personaggio televisivo, ha a lungo collaborato con Libero. La carriera giornalistica iniziò al Foglio, dove venne nominato vicedirettore nel 2008 e dunque condirettore fino al 2017. Poi la direzione di Tempi e le collaborazioni con Linkiesta Il Tempo. In televisione ha condotto con Francesca Fagnani, nel 2020, Seconda Linea su Rai 2, programma chiuso dopo due puntate. Sposato con la collega Valeria Falcioni, ha due figli.

“Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano – spiega Meloni – e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”.

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