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Alemanno sbarca in Sicilia: “Da qui parta il riscatto, il Ponte sullo Stretto una follia”

Il leader di Indipendenza! domani a Messina con i comitati “No Ponte” per dire che è una “grottesca operazione con lacune insormontabili”.

Roma –  Gianni Alemanno e la sua “Indipendenza!”, di cui è segretario nazionale, ex sindaco di Roma, già ministro e promotore del comitato “Fermare la guerra” ora si schiera con i cittadini della Sicilia contro l’opera del Ponte sullo stretto. Domani sarà sull’isola per dare un “segnale chiaro e forte” ponendosi a fianco dei “tanti amministratori che negli anni scorsi hanno lavorato bene sul territorio. E la figura di Nicola Cristaldi, candidato sindaco di Mazara del Vallo, che ha dimostrato doti di spessore come amministratore, va proprio in questa direzione. Una scommessa che ci vede costruttori nel saper aggregare risorse umane, quale valore aggiunto di una politica che guarda oltre gli steccati delle sigle”.

In mattinata il leader di Indipendenza! parteciperà, al Municipio di Messina, ad un incontro con i comitati cittadini “No Ponte” assieme a Fabio Granata e Fabio Tranchida. “Ribadiamo la nostra contrarietà a un progetto lacunoso, incompleto, costosissimo e inutile – spiega Alemanno – che ha già iniziato a bruciare una enorme quantità di risorse. Alla Sicilia e alla Calabria servono consapevolezza culturale, legalità, strade, ferrovie, prevenzione idrogeologica, rigenerazione urbana, difesa della bellezza e non l’ennesima illusione di un’opera priva di senso e logica”.

Il progetto del Ponte sullo Stretto

L’attuale ‘progetto Ponte’, insiste, è solo una “grottesca operazione, priva di un vero progetto esecutivo e con lacune praticamente insormontabili, sottolineate dalle centinaia di osservazioni sostanziali formulate dal Ministero dell’Ambiente, dalla Commissione tecnica del Ministero delle Infrastrutture, dagli ordini professionali, dalle associazioni e dai comitati cittadini. E, infine – conclude Alemanno – la follia di un piano espropri surreale che dovrebbe portare alla demolizione di migliaia di abitazioni e di spazi pubblici, per edificare due mostruosi piloni di oltre 400 metri d’altezza, che pregiudicherebbero per sempre uno dei paesaggi naturali, storici e mitologici più belli e importanti al mondo”.

E ancora, aggiunge l’ex sindaco di Roma, “abbiamo il dovere di sostenere una politica che sappia ascoltare le reali esigenze della gente e costruire, al contempo, una classe dirigente che accolga il grido di cambiamento di tanti, contro logiche che mettono sempre al centro interessi clientelari e propagandistici”. E conclude: “Dalla Sicilia deve partire il riscatto per favorire quello sviluppo economico e sociale, che non può prescindere dalla scelta di uomini e donne all’altezza di portare avanti battaglie che possano ridare speranza ai siciliani”.

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