La DIA sequestra beni per 20 milioni di euro. Agli arresti un noto imprenditore locale per il reato di associazione a delinquere.
Agrigento – La Direzione Investigativa Antimafia – articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – su proposta congiunta del Direttore della DIA e del Procuratore della Repubblica di Agrigento f.f., sta eseguendo, su disposizione del Tribunale – Sezione I^ penale – delle Misure di Prevenzione di Palermo, un sequestro di beni, ai sensi della vigente normativa sulle misure di prevenzione, in danno al patrimonio di un imprenditore agrigentino, attivo in diversificati settori economici e, nel recente passato, leader nella governance della società di gestione della rete idrica di questa provincia.
L’imprenditore, nel tempo gravato da numerose vicende giudiziarie, veniva tratto in arresto, unitamente ad altri soggetti, in esecuzione di un “decreto di fermo di indiziato di delitto” emesso dalla locale Procura della Repubblica, per l’ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari, in materia ambientale e truffa ai danni di privati.
L’attività di indagine economico-finanziaria, espletata dagli investigatori della DIA, attraverso l’analisi di scritture contabili, libri sociali, movimentazione di rapporti finanziari, e copioso altro materiale documentale, ha contribuito a ricostruire l’excursus che negli anni ha caratterizzato l’ascesa dell’imprenditore e la creazione di una vera e propria “impresa illecita”, consentendo di delineare un sufficiente quadro indiziario a sostegno di una prognosi di pericolosità sociale.
L’attività è culminata nell’attuale provvedimento di sequestro che ha interessato:
Nr. 2 società, ivi compreso capitale sociale, intero compendio aziendale e relative partecipazioni in altre nr. 6 società, tra cui quella che in precedenza gestiva il Servizio Idrico Integrato nella provincia di Agrigento;
Nr. 9 beni immobili;
Nr. 26 beni mobili registrati;
Nr. 38 rapporti finanziari.
Il valore dei beni sopra elencati è stato stimato in oltre 20.000.000,00 di euro
L’attività d’indagine verrà divulgata in conferenza stampa presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Agrigento.