E’ accaduto ad Assisi. Altri episodi registrati in Campania e a Cassino. Ugl Salute: “Situazione ormai intollerabile”.
Perugia – Lo scorso fine settimana, a seguito di segnalazione al Numero Unico di Emergenza Europeo, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Assisi hanno denunciato un cittadino italiano, classe 1985, gravato da precedenti di polizia, per il reato di percosse aggravate ai danni di un operatore sanitario. I poliziotti, giunti presso il locale nosocomio, hanno appreso che il 38enne era stato soccorso dal personale del 118, poiché trovato riverso a terra con una ferita alla testa, verosimilmente causata da una caduta accidentale dovuta all’abuso di sostanze alcoliche. Accompagnato in Ospedale per le cure del caso, l’uomo, improvvisamente, ha iniziato ad agitarsi, percuotendo al volto l’infermiere che si è adoperato per contenerlo. Gli operatori, a quel punto, dopo aver riportato il 38enne alla calma, constatato che lo stesso ha rifiutato le cure dei sanitari, lo hanno deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di percosse aggravate.
Nei giorni scorsi altre due aggressioni si erano verificate in Campania: una all’Ospedale Maresca di Torre del Greco, dove un operatore sanitario ha riportato la frattura di un dito della mano destra a seguito di un calcio sferrato da un paziente in attesa, l’altra nella zona della Asl Napoli 2, dove vittima della violenza è stata un’infermiera componente di un equipaggio del 118 colpita da un pugno ad un labbro da un parente di un uomo per cui era stato richiesto l’intervento dell’equipe dell’emergenza urgenza.
Infine a Cassino vittima dell’aggressione è stato un infermiere di un equipaggio di un’autoambulanza dell’Ares 118 impegnato a trasportare presso il pronto soccorso dell’Ospedale Santa Scolastica una persona in stato di alterazione psichica. Quest’ultimo si è accanito con inaudita violenza sull’operatore percuotendolo con calci e pugni.
Sulle continue aggressioni al personale sanitario sono intervenuti di nuovo i rappresentanti di UGL Salute. “Evidentemente allo sdegno e alle parole di circostanza, per episodi capitati pochi giorni fa, è seguito ben poco. Così gli operatori sanitari continuano a vivere quotidianamente in trincea, esposti a dei rischi per la loro incolumità. La situazione è ormai intollerabile. Chiediamo di adottare urgentemente tutte le precauzioni utili per permettere agli operatori sanitari di lavorare nella massima sicurezza” hanno rimarcato in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute e Franco Patrociello, segretario provinciale di Napoli.
Rosa Roccatani, segretario provinciale di Frosinone, insieme a Giuliano ha aggiunto: “Ci sorprendiamo che i giovani si allontanino dalle professioni sanitarie. Se devono pensare di dover svolgere un lavoro dove il rischio di aggressioni è all’ordine del giorno diventa naturale vederli optare per altri percorsi. Ci avviciniamo alla “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari” che sarà celebrata il prossimo 12 marzo. Riempiamola di un significato concreto: bisogna proteggere gli operatori che sono un patrimonio imprescindibile del SSN. Ed è compito delle istituzioni intervenire con urgenza per evitare gravi tragedie” concludono i sindacalisti.