Proteste e tensione alle stelle fra carabinieri e agenti penitenziari nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere. Una vicenda kafkiana che avrà certamente un seguito giudiziario e politico.
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Notificati 44 avvisi di garanzia ad altrettanti agenti della polizia penitenziaria per presunti pestaggi che sarebbero avvenuti durante le proteste dei detenuti nel marzo e aprile scorsi. Appena arrivati i carabinieri per le incombenze giudiziarie ordinate dalla locale Procura la tensione è salita alle stelle con numerosi poliziotti della Penitenziaria che hanno protestato a gran voce per le indagini che vedrebbero loro, e non i delinquenti facinorosi, come responsabili di presunti maltrattamenti nei riguardi degli ospiti delle patrie galere.
Alcuni poliziotti sono saliti sul tetto del carcere per protestare contro le modalità adottate dalla Procura per notificare gli avvisi:”… Perché questa eccessiva spettacolarizzazione – ha detto l’assistente capo della Penitenziaria Gaetano Napoleone – bastava andare a casa dei poliziotti, anche per una questione di rispetto tra Corpi dello Stato… Quel maledetto 6 aprile cercammo solo di riportare la calma tra i detenuti. Ed ora ci ritroviamo indagati mentre nessun detenuto ha pagato nulla, neanche un danno; eppure abbiamo avuto danneggiamenti per centinaia di migliaia di euro. Siamo arrabbiati, perché ci sentiamo trattati male… Lavoriamo già in condizioni precarie e facciamo sacrifici per mantenere ordine e legalità. Siamo molto arrabbiati…”. Pare che dei detenuti che avevano organizzato le sommosse e distrutte strutture e suppellettili nei diversi penitenziari messi a soqquadro, soltanto alcuni sono stati identificati ma quasi nessuno risarcirà gli ingenti denni inflitti alle tasche dei contribuenti.