Addio al vignettista Giorgio Forattini

Addio a uno dei più grandi interpreti della satira italiana che ha saputo raccontare e disegnare i personaggi della Prima Repubblica.

Milano – È scomparso all’età di 94 anni Giorgio Forattini, uno dei più grandi maestri della satira italiana. Con il suo stile unico, caratterizzato da un’ironia pungente e un tratto inconfondibile, Forattini ha raccontato decenni di storia italiana, ridisegnando i volti del potere e della politica.

Vignettista, fumettista e giornalista, Giorgio Forattini ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta e Settanta, collaborando con testate come Panorama, La Stampa e Il Giornale. È stato il vignettista che ha saputo raccontare e disegnare i personaggi più noti della Prima Repubblica come Andreotti, Craxi, Pertini e Berlinguer.

Nato a Roma il 14 marzo 1931, dopo la maturità classica, Forattini frequenta per due anni la facoltà di Architettura all’Università di Roma e l’Accademia di Teatro. Nel 1953 inizia la sua carriera lavorativa come operaio in una raffineria di petrolio nel Nord Italia, per poi diventare rappresentante di prodotti petroliferi a Napoli. Anni dopo il ritorno a Roma dove si occuperà della rappresentanza di una casa discografica, prima come venditore e poi come direttore commerciale.

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, Forettini inizia a lavorare come illustratore e copywriter per un’agenzia pubblicitaria, ma la sua carriera da vignettista satirico si avvicina quando entra nel quotidiano Paese Sera come impaginatore grafico, dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti. La prima vignetta nel 1974, dopo la vittoria del referendum sul divorzio, segna l’inizio di una lunga stagione di successo nel mondo della satira politica.

Consapevole dell’importante eredità che ha lasciato nel giornalismo e nella cultura nazionale, Giorgio Forattini diceva: “Non senza una punta di orgoglio, dopo Guareschi credo di essere io il principale protagonista della satira italiana del Novecento”. Con il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo, segnando un’epoca e influenzando profondamente il panorama della satira e del giornalismo italiano.