Addio al capitano d’industria Francesco Merloni, re indiscusso degli elettrodomestici

Il presidente onorario di Ariston Group, 99 anni, protagonista per un secolo dell’imprenditoria italiana e ex ministro dei Lavori Pubblici.

Fabriano – Un capitano d’industria, imprenditore e politico: è stato protagonista di un secolo di storia italiana – e non solo – Francesco Merloni. È morto nella sua Fabriano all’età di 99 anni l’imprenditore e presidente onorario di Ariston Group. Tra i grandi nomi dell’industria italiana del Novecento, protagonista del “miracolo economico”, era non a caso soprannominato il “re degli elettrodomestici“. Nel 1992, durante il primo governo di Giuliano Amato, era stato nominato ministro dei Lavori pubblici. Merloni, che è stato parlamentare, ministro e capitano d’industria, lascia la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i figli Paolo, presidente di Ariston Group, Francesca e Claudia.

“Imprenditore e Cavaliere del Lavoro, Francesco Merloni – ricorda l’azienda – è stato uno dei protagonisti dell’industria italiana che, raccogliendo l’eredità del padre Aristide, ha dedicato la sua carriera allo sviluppo internazionale dell’azienda di famiglia“. Il leader delle Industrie Merloni era nato nel settembre del 1925 a Fabriano. Dopo la laurea in Ingegneria la laurea in Ingegneria industriale all’Università di Pisa iniziò a lavorare nell’azienda del padre negli anni Cinquanta. Negli ultimi anni era stato nominato presidente onorario della multinazionale Ariston Thermo Group, specializzata in impianti di riscaldamento e climatizzazione. Poi l’approdo in politica: nel 1972 diventa senatore con la Democrazia Cristiana. Verrà rieletto in altre 6 legislature: 5 alla Camera e un’altra al Senato.

Sede Ariston Thermo Group Fabriano

Durante il primo governo di Giuliano Amato diventò ministro dei Lavori pubblici, dopo aver giurato di fronte al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Dopo la caduta di Amato e il passaggio di testimone a Carlo Azeglio Ciampi, Merloni venne confermato ministro fino alla fine dell’esecutivo, nel maggio 1994. Alle elezioni politiche del ’96, dopo la scomparsa della Dc in seguito a tangentopoli, si iscrisse al gruppo parlamentare dei Popolari democratici – l’Ulivo. Nel 2007 dichiarò di sostenere la candidatura di Enrico Letta, suo amico di lunga data, alla segreteria del nascituro Pd.

Tanti gli aneddoti della sua vita da capitano d’industria e protagonista della politica. Come il rapporto prima conflittuale poi di amicizia con Silvio Berlusconi: una volta, raccontò proprio Merloni, comprò un aereo insieme al Cavaliere dall’imprenditore Borghi. “Silvio mi disse: ‘Franco, questo aereo andrebbe valorizzato, verniciamolo. Ci penso io’. Qualche giorno dopo andai in aeroporto: l’aveva tappezzato con il simbolo del Biscione. Se lo tenne”. Con Silvio si incontrava in Costa Smeralda, e dalle loro barche si spostavano a Villa Certosa. “C’erano sempre un po’ di soubrette di Colpo grosso. Mia moglie? Veniva e si divertiva“.

Paolo Merloni, figlio del patron

Lo scorso anno è stato presentato a Roma un libro a lui dedicato: “Francesco Merloni. Il secolo dello sviluppo. Internazionalizzazione e coscienza territoriale”. Un saggio di Giorgio Mangani, dedicato ad uno dei più grandi industriali del nostro tempo, fra i protagonisti indiscussi del cosiddetto “miracolo economico” italiano. Una storia avvincente quella di Francesco Merloni a cui si deve la scelta decisiva di diversificare, nel 1954, l’originaria produzione di bascule verso la produzione di bombole di gas liquido e il riscaldamento nonché la prima internazionalizzazione degli anni Settanta, che aprì la strada del gruppo industriale Merloni verso la produzione degli elettrodomestici e i traguardi raggiunti negli ultimi trenta anni dalla Ariston Thermo, oggi Ariston Group, quotata in borsa e guidata dal figlio Paolo.

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