Addio ad Andrea de Adamich, ex pilota e volto Mediaset

Dall’asfalto delle piste al commento televisivo: l’eredità di un uomo che ha trasformato il rapporto tra Italia e motori.

Il panorama motoristico italiano piange la perdita di una figura che ha attraversato decenni di storia automobilistica, incarnando l’evoluzione stessa di questo sport. Andrea de Adamich, scomparso a 84 anni, rappresenta molto più di un curriculum sportivo: è stato un ponte tra generazioni, un narratore appassionato e un innovatore della sicurezza stradale.

Dalle origini friulane al palcoscenico internazionale, il percorso di de Adamich inizia negli anni Sessanta, quando l’automobilismo sportivo viveva la sua epoca più romantica e pericolosa. Il 1965 segna la sua affermazione con il trionfo nella Formula 3 nazionale, trampolino che lo catapulta nell’universo professionale. Ma è con l’Alfa Romeo che costruisce la propria leggenda nel turismo: due campionati continentali consecutivi alla guida della mitica Giulia GTA, vettura che ancora oggi fa sognare gli appassionati.

Il salto nella massima serie arriva nel 1968, quando de Adamich entra nel circo della Formula 1, confrontandosi con i mostri sacri dell’epoca su circuiti leggendari e spietati. Per cinque stagioni veste i colori di marchi che hanno fatto la storia: dal Cavallino Rampante alle frecce argentate McLaren, senza dimenticare March, Surtees e Brabham. Un’esperienza che alterna momenti di gloria a sfide durissime, tipiche di un’era in cui guidare significava sfidare costantemente il destino.

Ma de Adamich non abbandona i prototipi, anzi: in parallelo alla Formula 1 compete nel Mondiale dedicato alle vetture chiuse, regalandosi due vittorie proprio con i colori dell’Alfa Romeo, marchio che diventerà un filo conduttore di tutta la sua esistenza professionale.

Il ritiro dalle corse nel 1974 non significa addio ai motori. Quattro anni dopo, de Adamich reinventa se stesso davanti alle telecamere, diventando la voce che accompagna milioni di italiani nelle domeniche di Gran Premio. Il sodalizio trentennale con Guido Schittone su Mediaset diventa iconico: un duo capace di spiegare, emozionare ed educare intere generazioni al linguaggio delle corse.

L’intuizione più lungimirante arriva nel 1991 con la fondazione del Centro Internazionale Guida Sicura, progetto visionario che trasferisce l’esperienza agonistica al servizio della collettività. L’obiettivo è chiaro: ridurre gli incidenti stradali insegnando tecniche di guida avanzate. Ancora una volta, Alfa Romeo è al suo fianco in questa missione civile.

Il riconoscimento dello Stato arriva nel 2022: la nomina a Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana suggella una carriera straordinaria, certificando l’impatto culturale e sociale di un uomo che ha saputo trasformare la passione in servizio pubblico.

Con de Adamich se ne va un pezzo di storia italiana, un testimone di un’epoca irripetibile che ha saputo evolversi senza mai tradire i propri valori. La sua eredità vive nelle piste, nei ricordi di chi lo ha ascoltato e nell’impegno quotidiano per una guida più consapevole.