Parliamo dei fenomeni climatici estremi e dei disastri in generale. Non si può ignorare il proverbiale elefante nella cristalleria (di Murano)
Tra le numerose peculiarità italiane, il visitatore intergalattico occasionale a cui ci rivolgiamo ha l’imbarazzo della scelta per sbigottire.
Stavolta parliamo dei fenomeni climatici estremi e dei disastri in generale.
Non si può ignorare il proverbiale elefante nella cristalleria (di Murano) così come la nave da crociera gigante nella laguna.
A ogni sciagura (anche quelle senza colpa) la colpa è sempre del governo, consiglio comunale, campione di bocce precedente, anche se i governanti in carica magari governano ininterrottamente da un quarto di secolo.
Per i meriti vale l’inverso, soprattutto se prendono la forma di interventi faraonici i cui vantaggi (o le conseguenze disastrose o la palese inutilità) si dimostreranno in un lontano futuro, ma la cassa elettorale e non solo viene battuta subito.
Il Mose è partito male, altro che aprire il mare: ha vinto il vitello d’oro delle mazzette, come per molte altre baracconate dai nomi meno biblici.
Per fortuna che i cittadini, ormai bestia rara nella Venezia emporio turistico, si impegnano ancora una volta a ricostruire.
Subire e spesso contribuire ai disastri e poi ricostruire, probabilmente in Italia si potrebbe sperare di meglio.