L’aggressore è stato bloccato dai clienti che l’hanno consegnato ai carabinieri. Una cassiera testimone: “Lui continuava a pugnalarla, non si fermava”. L’uomo, romeno come la vittima, era già stato condannato per maltrattamenti in famiglia.
Bergamo – Una donna di 39 anni è stata accoltellata stamattina 6 gennaio a Seriate (Bergamo), nel parcheggio del supermercato Lidl, in via Lombardia. All’origine del fatto, sembra ci sia un litigio tra la donna, portata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo in codice rosso (massima gravità) e l’uomo che l’ha accoltellata, probabilmente il marito. Dovrebbero essere entrambi stranieri. La donna è stata portata all’ingresso del negozio, tra i clienti spaventati, e le sono state prestate le prime cure. Poi è arrivata l’ambulanza e anche un’auto medica per portare la ferita in ospedale.
Immediato l’intervento di alcuni clienti che prontamente hanno soccorso la donna, ferita nella parte alta del corpo, portata all’interno della struttura commerciale. Era cosciente e aveva molti tagli profondi. Una delle cassiere ha chiamato i soccorsi e chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Una di loro ha raccontato il terrore di quei momenti: “Non stava scappando, non si è mai fermato, continuava a pugnalarla. È stato scioccante, sono ancora traumatizzata”, ha detto a LaPresse Alexandra Adina, che lavora nel punto vendita.
L’aggressore è stato bloccato da alcuni passanti, tra cui un militare dell’Esercito fuori servizio, che ha riportato lievi ferite nel tentativo di fermarlo. “C’erano un sacco di persone radunate intorno ai due, ho incitato: ‘fermiamolo, aiutiamola’, ‘non è possibile solo guardare’, perché c’era chi faceva video e foto e io dicevo ‘ragazzi, siamo qua in tanti, cerchiamo di salvare la vita a questa donna’. Io ho visto i sassi e glieli ho lanciati addosso”, aggiunge ancora la donna a La Presse. “Tra le persone che lanciavano i sassi c’era una persona che lo colpiva con un ombrello, a lui è caduta l’arma di mano e sono riusciti a saltargli addosso e a immobilizzarlo. Lo hanno tenuto fermo fino all’arrivo dei carabinieri”. “L’abbiamo portata all’interno del negozio, stesa per terra, cercando di tamponare le ferite e facendola parlare per non farle perdere conoscenza fino all’arrivo dell’ambulanza. Le abbiamo chiesto come si chiamava: si chiama Daniela, ha due figli e continuava a dire che li ama tanto. Il suo pensiero e la sua preoccupazione, dall’inizio alla fine, erano i figli. Riusciva a dire solo quello. Spero che si salverà. C’erano due nostri clienti che l’hanno aiutata e che hanno tamponate le ferite”, racconta la testimone.
Successivamente, l’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Seriate appena intervenuti sul posto. In passato, l’aggressore era già stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti in famiglia. La misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, cui era stato sottoposto, era scaduta il 1° ottobre 2024, dopo che la moglie aveva rimesso la querela. Nonostante ciò, l’uomo era stato condannato dal Tribunale di Bergamo per i reati contestati.
La vittima, che lavorava come magazziniera, non abitava più con l’ex marito, avendo scelto di trasferirsi in un’altra casa. Dopo la prima denuncia, l’uomo – autotrasportatore – si era stabilito a Pedrengo (Bergamo), mentre lei risiedeva a Seriate.