Accoltellata dall’ex a Oslo, il padre di Martina: “Non l’ha denunciato per non rovinarlo”

Carlo Voce è avvocato: “Mia figlia l’aveva lasciato e lui non accettava la rottura. Ha cambiato casa e lo ha bloccato sui social, ma avrebbe dovuto avvisare le autorità”.

Firenze – “È successo venerdì intorno alle 14. Ero in studio a lavorare quando ho ricevuto una telefonata da Oslo, che mi informava che Martina era stata aggredita sul posto di lavoro da un ragazzo. Era il suo ex fidanzato, che si era presentato armato di coltello. Le è saltato addosso, mia figlia ha cercato di difendersi alzando le mani per proteggersi, ma lui l’ha fatta cadere e ha iniziato a colpirla”. Così inizia il racconto di Carlo Voce, padre di Martina Voce, la 21enne di Firenze accoltellata dal suo ex fidanzato in Norvegia.

L’aggressore, Mohit Kumar, un informatico di origine indiana che lavora presso uno studio legale a Oslo, aveva avuto una relazione con Martina terminata alcuni mesi fa. Carlo Voce ha confermato che i colleghi della figlia, sentendo le sue urla, sono intervenuti per soccorrerla. “Uno di loro è riuscito a disarmarlo, ma si è ferito gravemente alle braccia, mentre un altro si è rotto una spalla. Nonostante tutto, sono riusciti a bloccare l’aggressore, che ora è in ospedale. Anche lui è rimasto ferito ed è accusato di tentato omicidio. Non appena si ristabilirà, verrà trasferito in carcere”.

Martina, spiega il padre a Fanpage.it, è attualmente stabile ma dovrà affrontare diversi interventi chirurgici, tra cui uno alle mani e un altro all’orecchio, dove ha riportato una profonda ferita. “Speriamo non ci siano complicazioni”, aggiunge.

La relazione tra Martina e il suo aggressore era durata circa due anni e si era interrotta a settembre. “Ad agosto, lui era venuto in vacanza con noi in montagna. Al rientro a Oslo, Martina ha deciso di porre fine al rapporto perché non era più innamorata e non voleva illuderlo”, racconta il padre. Tuttavia, Mohit non ha accettato la rottura. Martina aveva provato ad allontanarsi bloccandolo sui social e trasferendosi in una nuova casa, dopo aver convissuto con lui.

Carlo Voce ricorda che quando era tornato a Oslo a novembre per festeggiare il suo compleanno, Martina non gli aveva parlato di problemi particolari. “Se ci avesse detto qualcosa, lo avremmo denunciato subito”, afferma. Martina aveva accennato solo al fatto che lui tentava di riavvicinarsi, ma non voleva presentare denuncia, dicendo: “Non voglio rovinarlo, qui a Oslo sono molto severi per queste cose, non sta facendo nulla di grave”.

Il padre descrive Martina come una ragazza forte e indipendente, il che potrebbe aver spinto l’ex fidanzato a tentare di aggredirla. “Forse il fatto che sapesse che Martina sarebbe partita per Natale lo ha fatto scattare. Avevamo pianificato una vacanza con la famiglia e gli amici, e inizialmente avevamo preso i biglietti anche per lui”.

Carlo Voce, avvocato di professione, spiega che aveva consigliato a Martina di denunciare perché, in Italia, conosce bene la gravità di situazioni simili. Tuttavia, la giovane si sentiva sicura a Oslo, dove si era trasferita per studiare e completare un master in informatica. Martina aveva scelto di mantenersi da sola lavorando, aveva trovato una nuova casa, stretto amicizie e costruito la sua indipendenza. “Era serena, si era fatta una nuova vita qui”, conclude il padre.

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