AAA cercasi disperatamente laureati: il grido d’allarme lanciato da Unioncamere

In alcuni settori non si trovano neppure col lanternino: professionisti della sanità, ingegneri, informatici, medici, insegnanti, farmacisti.

Roma – AAA: Laureati cercasi! il grido d’allarme è stato lanciato da Unioncamere, l’ente pubblico che rappresenta il sistema camerale nazionale. Che la media di laureati fosse bassa, rispetto ai Paesi europei, era un dato assodato. Pare che in alcuni settori non si trovano neppure col lanternino. Ad esempio: professionisti della sanità, ingegneri, informatici, medici, insegnanti, farmacisti. Mentre la domanda di laureati è cresciuta del 13,9%, c’è penuria di competenze specialistiche. creando quello che gli economisti definiscono “disequilibrio tra domanda e offerta”. Se fino al 2019 non si riusciva a reperire sul mercato del lavoro 1/3 dei laureati. oggi siamo al 50%. Sono dati che dovrebbero allarmare le istituzioni nazionali, visto sono in gioco l’economia ed il benessere del Paese.

Andando nello specifico, Unioncamere ha elencato una serie di competenze che latitano. Si vai dagli ingegneri elettrotecnici per il 90,6% e dell’ informazione, 80,7%, agli infermieri e ostetriche, 80,3%. Difficili da trovare per il 70%, gestori di reti e sistemi telematici, farmacisti, specialisti in terapie mediche, medici di base, progettisti e amministratori di sistemi. Per il 60% di difficoltà, analisti e progettisti di software, tecnici programmatori. Invece, per il 59,3%, ingegneri energetici e meccanici.

Dallo studio di Unioncamere è emerso che la crescita della richiesta di laureati è il frutto del complesso rinnovamento tecnologico, a cui si stanno sottoponendo le aziende italiane. Questa situazione va a confliggere, però, con la realtà che dice tutt’altro. Ovvero che i laureati sono pochi. Gli autori del report sono del parere che andrebbero rafforzati gli Istituti tecnologici Superiori (ITS Academy), quelle scuole ad alta specializzazione tecnologica post diploma con cui si consegue il titolo di “tecnico superiore”. Inoltre le Università, soprattutto quelle telematiche, in modo da offrire un’opportunità agli studenti lavoratori e gli studenti che risiedono lontano dalle sedi universitarie. I territori nazionali dove più urge la presenza di laureati sono: Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Campania. Quasi tutte del Nord ad eccezione di Lazio, centro e Campania, sud. Quasi a voler stabilire che al Settentrione ci sono alte competenze e al Meridione, quelle medio-basse.

Il mercato del lavoro reclama professionalità digitali per il 69,4 dei laureati. Oltre a queste, preparazione nell’utilizzo di linguaggi matematici e informatici e nelle tecnologie legate all’automazione industriale. Stanno emergendo con forza, anche richieste di competenze sulla sostenibilità e il risparmio energetico. Ora, una classe politica, attenta ai bisogni e alle novità della società italiana, dovrebbe, quanto meno, avere un progetto a medio-lungo temine che abbia una visione. Ed invece, si continua, da anni, ad attuare la politica delle toppe che tamponano le emergenze, ma non le risolvano. Ed il copione è sempre lo stesso: basso tasso di laureati, quelli che riescono nell’impresa, in parte, emigrano all’estero. Provocando un doppio depauperando, per la carenza di cervelli e per la loro fuga. Che Belpaese, non c’è che dire!

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