A tu per tu con Giotto: il restauro delle “Storie di San Francesco” nella Cappella Bardi a Firenze

Sono tante le sorprese regalate dalla prima fase dell’intervento sul celebre ciclo, affrescato dal maestro in Santa Croce dopo il 1317. Da ottobre al via le visite guidate al cantiere.

Firenze – Sono tante le sorprese regalate dalla prima fase dell’intervento sul celebre ciclo delle Storie di San Francesco, narrate da Giotto nella Cappella Bardi in Santa Croce a Firenze. Sorprese che aprono un capitolo importante non solo nella storia del restauro, ma anche nella conoscenza del maestro, perché permettono di accostarsi anche al quotidiano operare del geniale artista fiorentino, che fu uno straordinario innovatore.

Ad annunciarlo sono Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, ed Emanuela Daffra, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, a cui il restauro è stato affidato. Le motivazioni di questo impegno lungo e complesso sono da ricercare nelle precarie condizioni conservative dello spettacolare ciclo di affreschi, che arrivavano anche a occultarne la corretta leggibilità.

Transito di San Francesco particolare dopo intervento di pulitura in attesa del ritocco

Molte preziose informazioni sono state raccolte a conclusione della prima fase del restauro, avviato nel giugno 2022. Ora la nuova fase rende possibile salire sui ponteggi insieme a Giotto per ricostruire fasi operative e scelte di cantiere e immaginare l’originaria ricchezza di colori ed effetti di questo capolavoro maturo, realizzato sicuramente dopo il 1317, in cui l’artista racconta con impareggiabile maestria la vita di san Francesco secondo la biografia di Bonaventura da Bagnoregio.

Dopo il Medioevo le pitture murali di Giotto, considerato non più “alla moda”, furono incredibilmente nascoste. Nel 1730 sono state infatti coperte da uno “scialbo”, cioè un’imbiancatura a calce. All’inizio dell’Ottocento vengono poi inseriti due monumenti funerari all’altezza del registro inferiore delle pareti laterali, che producono perdite irrimediabili.

Ci vorranno 120 anni per riscoprire la magnificenza solenne e la forza comunicativa di Giotto e del suo Francesco fiorentino. Poi i restauri. E ora la possibilità di vedere questo straordinario e commovente capolavoro, grazie alle visite guidate nel cantiere. Finalmente da vicino.

L’iniziativa, da ottobre 2024 fino a luglio 2025 , è su prenotazione obbligatoria. Tutte le informazioni sul sito fondazionecrfirenze.it

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