A Roma i borseggiatori in versione luxury: vestiti griffati per mimetizzarsi tra i turisti

Tecniche raffinate e obiettivi mirati: dalle borse firmate ai cellulari, così operano le nuove gang del centro storico.

Roma – Le bande di borseggiatori che imperversano nel centro di Roma hanno completamente rinnovato la loro immagine. Addio al look trasandato del passato: ora sfoggiano jeans firmati, maglie di marca, borse griffate, auricolari wireless e un aspetto curato fin nei minimi dettagli. Un cambiamento strategico che rende quasi impossibile distinguerli dai normali cittadini e turisti.

Secondo quanto riporta Il Messaggero, i carabinieri hanno identificato tre principali gruppi criminali: sudamericani, nordafricani e rom di seconda generazione. Ognuno con le proprie specializzazioni e obiettivi specifici. Le donne rom puntano principalmente sulle borse di lusso, sperando in bottini sostanziosi, mentre i latini preferiscono concentrarsi sui sacchetti dei negozi di abbigliamento e sulla tecnologia più avanzata.

Strategie sempre più sofisticate

Le tecniche utilizzate sono diventate sempre più raffinate. D’estate sfruttano parasole per nascondere le loro azioni mentre aprono zaini delle vittime, arrivando addirittura a sostituirli con altri identici. La “tecnica della distrazione” rimane un classico: si avvicinano fingendo di offrire aiuto o pronunciando frasi incomprensibili per confondere la vittima mentre un complice agisce indisturbato.

Un episodio emblematico ha visto una turista derubata al Pantheon mentre mangiava pizza: il ladro le ha sottratto un pezzo dal piatto per distrarla e nel frattempo si è impossessato del cellulare. Altri si specializzano nel furto di gioielli, approfittando spesso dello stato di ebbrezza delle vittime.

Turisti nel mirino, soprattutto asiatici e americani

Il capitano Corina Lanza, comandante dei carabinieri di Piazza Venezia, spiega che i borseggiatori “puntano le persone in vacanza perché viaggiano con più contanti”. I turisti asiatici e statunitensi risultano essere i bersagli privilegiati, dato che tendono a prelevare somme più consistenti, talvolta fino a mille euro.

Ma non si limitano alla nazionalità: studiano attentamente lo stato d’animo delle potenziali vittime, individuando quelle più vulnerabili tra chi appare disorientato, stanco dal caldo o in pausa al bar. Ogni gruppo etnico ha obiettivi differenti: i nordafricani cercano principalmente denaro per sostentamento e sostanze stupefacenti, mentre latini e rom puntano a cifre più elevate.

Il nuovo look curato permette loro di frequentare i negozi di via Nazionale e via del Corso per acquistare abiti firmati necessari ai loro “travestimenti”, mimetizzandosi perfettamente tra la folla. Le carte contactless rubate, pur avendo limiti di 25-50 euro, vengono utilizzate per piccoli acquisti quotidiani, persino gelati.

La recidiva è altissima: una rom diciannovenne è stata arrestata cinque volte in sei mesi, mentre un peruviano ventunenne è stato fermato tre volte in cinque mesi. Parallelamente, è tornato in voga il “gioco delle campanelle”, un’altra tecnica di furto praticata da gruppi dell’Est Europa, con 105 denunce da gennaio ad agosto.

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