A 80 anni dall’eccidio nazifascista, Mattarella e il presidente tedesco Steinmeier a Marzabotto

Decine di delegazioni in corteo per ricordare le 770 vittime civili del massacro del 1944. Il ministro Casellati: “Una delle tragedie più atroci della storia del nostro Paese”.

Marzabotto – Tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944, in un fase delicata del secondo conflitto, mentre le truppe alleate stavano risalendo la Penisola minacciando di sfondare la Linea Gotica, ovvero le difese nazifasciste sull’appennino tosco – emiliano, alle pendici del Monte Sole, nel Bolognese,  i soldati della Wehrmacht, le SS e militari fascisti travestiti da tedeschi, a più riprese si macchiarono di uno dei più gravi crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile.

Nei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, gli uomini al comando del maggiore Walter Reder attuarono un massacro pianificato di civili. Ci furono fucilazioni, case incendiate, anziani decapitati, donne stuprate e uccise, bambini gettati vivi tra le fiamme.  Molte delle vittime rimasero sepolte sotto le macerie per mesi e soltanto alla fine del conflitto si poterono tirare i conti dell’orrore.

Mattarella e Steinmeier alla commemorazione per gli 80 anni dall’eccidio di Marzabotto

Nell’ottantesimo anniversario dell’eccidio, a Marzabotto è in corso una commemorazione solenne alla quale partecipano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, oltre a decine di delegazioni. A celebrare la messa nella chiesa parrocchiale, il cardinale Matteo Maria Zuppi. In seguito, la deposizione delle corone al Sacrario dei Caduti e gli interventi, in Piazza Martiri delle Fosse Ardeatine, dopo i saluti di Valter Cardi, presidente Comitato Onoranze caduti di Marzabotto e Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, di Mattarella e Steinmeier.

A ricordare la strage anche le parole del ministro per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati: “Oggi commemoriamo la strage di Monte Sole e Marzabotto, una delle tragedie più atroci e disumane della Seconda Guerra Mondiale e della storia del nostro Paese: tra settembre e ottobre del 1944, le truppe naziste, con l’aiuto di milizie fasciste, braccarono e massacrarono per giorni quasi 800 civili inermi. Non furono risparmiati nemmeno bambini, anziani e donne. In un contesto storico segnato da conflitti e tensioni internazionali, la memoria di questo crimine contro l’umanità ci ricorda quanto profondo sia l’abisso in cui l’uomo può sprofondare quando guerra, odio e intolleranza ne corrompono l’anima“.

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