Anche i medici non sanno spiegarsi la miracolosa guarigione. Nonna Lina ha avuto una vita molto movimentata e non credeva di spuntarla stavolta. Invece la vecchina sprizza salute da tutti i pori.
GENOVA – Altro che fil di ferro: centenaria sconfigge il Coronavirus ed esce dall’ospedale in piena salute. Sembra un miracolo la guarigione di Italica Grondona, 102 anni suonati, meglio conosciuta da tutti come nonna Lina. L’anziana donna, più arzilla che mai, è stata definitivamente dimessa dal policlinico San Martino di Genova dove era stata ricoverata d’urgenza nei giorni scorsi.
Nonna Lina, soprannominata Highlander (immortale) dai giornalisti americani della CNN che si sono occupati di lei, era entrata in nosocomio con sintomi seri e i medici che l’avevano accolta non prevedevano certo una prognosi cosi benigna. Eppure dopo alcuni giorni di degenza e senza bisogno di terapia specifica l’attempata vecchietta ha iniziato a stare meglio per poi alzarsi dal letto sorridendo:
”…Ho avuto vita travagliata, ho lavorato molto ma ho pensato anche a svagarmi – ha detto l’anziana donna – insomma quando ho potuto mi sono divertita. Sono guarita è vero. Ce l’ho fatta anche se non avevo nessuna volontà di farcela, è stato il destino…”.
I sanitari della clinica di medicina interna, immunologia clinica e medicina traslazionale dell’ospedale San Martino di Genova, diretta da Raffaele De Palma, non credevano ai loro occhi quando hanno visto il netto miglioramento della più anziana paziente delle loro corsie.
Appena hanno controllato i valori delle analisi e del tampone orofaringeo si sono resi conto dell’avvenuto miracolo facendo festa a nonna Lina:
”… Avevamo poche speranze, il virus sugli anziani picchia più duro – ha detto Vera Sicbaldi, dirigente sanitario di medicina interna immunologica – ma non avevamo fatto i conti con la tempra della signora Lina. E’ guarita senza bisogno delle terapie Covid-19. Quasi non ce lo spieghiamo nemmeno noi. Avevamo proprio bisogno di una iniezione di fiducia…Per altro, tra una terapia e l’altra, pare che l’anziana abbia rivelato dettagli di una vita che sembra un film: la separazione dal marito in giovane età, un figlio trasferito negli Stati Uniti con una brillante carriera nello spettacolo, l’amore per i viaggi. Le bastava un messaggio o una telefonata del nipote per riportarle il sorriso. Non so se ha capito sino in fondo cosa le è capitato e quale brutta malattia è riuscita a sconfiggere. Leggeva riviste e si teneva informata ma ho avuto l’impressione che di questa emergenza non avesse piena consapevolezza. Per noi però è stata un’iniezione di fiducia di cui avevamo proprio bisogno: nei volti dei pazienti rivediamo i nostri nonni o i nostri genitori, quando le cose vanno male è pesante anche per noi…”.
Stesse sensazioni ed emozioni anche per il responsabile del reparto specializzato ospedaliero:
”…La sua storia è stata un soffio di speranza dentro la tempesta che stiamo vivendo – ha aggiunto il professor Raffaele De Palma, responsabile di Medicina e Immunologia clinica dell’ospedale San Martino – ci sentiamo meglio continuano ad affrontare l’emergenza con maggiore entusiasmo e determinazione…”.
Nonna Lina abitava a Genova in via D’Albertis, vicino piazza Martinez, prima di trasferirsi in una casa di riposo e sono in molti a ricordarla per la sua simpatia: ”…Me la ricordo bene mentre passeggiava per la piazza – racconta Stefano Calabrò, 46 anni, poliziotto – sempre sorridente. Raccontava le sue vicende prendendo la vita alla giornata. Sono felice che ce l’abbia fatta. Davvero un prodigio…”.
Anche il presidente della Regione Liguria , una volta ricevuta la bella notizia, si è messo in contatto con la fortunata nonnina:
”…Ho voluto sentirla personalmente al telefono – ha dichiarato Giovanni Toti – perché è già diventata un simbolo di speranza per tutti noi. E anche un esempio di come tutti vengono curati, a prescindere dall’età. Non ci sono distinzioni. Mi ha ringraziato dicendomi che è stata curata bene e le sue parole sono sicuramente la cosa migliore della giornata che mi hanno dato una forza incredibile. La vita di ognuno di noi è preziosa, compresa quella dei nostri nonni per cui stiamo combattendo ogni giorno, non senza difficoltà…”.
La foto di nonna Lina che spegne le candeline sulla tipica torta Panarello ha fatto il giro del mondo.