È l’attrice hard Charlotte Angie la donna uccisa e ritrovata a pezzi in un dirupo

Dopo il ritrovamento dei poveri resti della vittima riposti in più sacchi il corpo è stato identificato così come il presunto assassino.

Brescia – La descrizione dei tatuaggi rinvenuti dal medico legale sul corpo ritrovato a pezzi il 20 marzo scorso a Palline di Borno ha finalmente portato ad un nome. Le diverse scritte su tutto il corpo, un esteso motivo maculato sul gluteo destro e le mani dallo smalto particolarmente curato hanno permesso di identificare la donna come Carol Maltesi.

La donna, classe 1996 di origini italo-olandesi, madre dal 2016, nel 2021 aveva intrapreso con lo pseudonimo di Charlotte Angie una carriera nel mondo del porno che l’ha portata in pochi mesi a una discreta notorietà oltre che a girare l’Europa.

Sparita da diverse settimane e assente sui social, i resti dell’attrice sono stati ritrovati sezionati e chiusi in sacchetti dell’immondizia poi gettati in una scarpata di Palline di Borno, in provincia di Brescia. Video di sorveglianza hanno registrato il passaggio della sua auto condotta da un uomo nella medesima località dove poi veniva rinvenuto il cadavere. L’autista è stato in seguito identificato dai carabinieri.

I Carabinieri sul luogo del ritrovamento. Foto di Filippo Venezia.

L’uomo in questione sarebbe Davide Fontana, un ex compagno della donna, 43enne della provincia di Milano, che è stato fermato con le accuse di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. L’uomo avrebbe confessato il crimine risalente al gennaio scorso. Dopo aver congelato il cadavere in casa della stessa vittima il reo confesso avrebbe tentato di farne perdere le tracce gettando i resti in una scarpata.

“…L’ho uccisa durante un gioco erotico, l’ho colpita con un martello. Poi non ho capito più nulla…”. Così si sarebbe espresso Fontana durante le tre ore di interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo il fermo. L’indagato avrebbe aggiunto di aver acquistato un congelatore appositamente con lo scopo di occultare il cadavere della vittima. L’uomo, dal giorno dell’omicidio, ha usato il cellulare della donna e pagato il suo affitto in un maldestro tentativo di evitare sospetti.

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