86 gli ordini di custodia cautelare eseguiti dai carabinieri in Sicilia e in Calabria. L’operazione, ancora in corso, è finalizzata a disarticolare le molteplici attività illecite del clan mafioso territorialmente più attivo della provincia peloritana.
Messina – I carabinieri del Comando provinciale di Messina stanno eseguendo numerose misure cautelari in Sicilia e Calabria, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia diretta dal procuratore Maurizio De Lucia, nei confronti di 86 persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’indagine, che ha lo scopo di disarticolare l’attuale operatività della famiglia mafiosa dei “Barcellonesi“, storicamente radicata nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, e da sempre nella possibilità di esercitare un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali e di economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese fittiziamente intestate ovvero imponendone, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti), sia nella conduzione del business dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico nell’area di Milazzo dove, oltre a imporre i servizi di sicurezza con l’utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori tramite buttafuori sodali, l’associazione mafiosa è spesso intervenuta per condizionare i titolari nell’attività gestionale.