Spazzate via dai militari sette piazze di spaccio, ubicate nel noto quartiere etneo, dove i pusher utilizzavano minori per vendere la droga. 35 persone finite in carcere o ai domiciliari.
Catania – Al termine di vasta e approfondita attività investigativa coordinata dalla locale Procura Distrettuale e dalla Procura dei Minori, più di cento carabinieri del Comando Provinciale – appartenenti al Nucleo Investigativo ed alle Compagnie Carabinieri del Comando Provinciale, all’Aliquota di Pronto Intervento del Nucleo Radiomobile, al Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi, allo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, al 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania nonché alla Compagnia Carabinieri di Augusta hanno dato oggi esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale etneo, relativa a 35 persone e così articolata: per 15 ordinanza di custodia cautelare in carcere, per 14 quella degli arresti domiciliari, per 4 quella dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Tali indagati nei cui confronti è stata emessa misura cautelare – ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – sono stati raggiunti da gravi indizi di colpevolezza, in ordine ad un’attività continuativa di vendita e di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, cocaina e crack, operando su sette piazze di spaccio, tutte ubicate nel quartiere San Giovanni Galermo di Catania, in particolare nell’ambito di via Capo Passero e proprio traendo spunto dal nome convenzionale con cui era indicata la principale piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, l’operazione è stata denominata “L’angolo“.

I fatti sono aggravati dalla circostanza che gli indagati si sarebbero avvalsi di minori, per svolgere l’attività delittuosa. Segnatamente il GIP presso il tribunale di Catania ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:
ARENA Alessandro, nato a Catania il 11.10.1989;
ARENA Rosario, nato a Catania il 07.09.1974;
BACCI Francesco, nato a Novara il 20.07.1989;
D’AMICO Samuel, nato a Catania il 04.09.2003;
DI MAURO Simone, nato a Catania il 10.03.1998;
DISTEFANO Francesco Izio Giuseppe, nato a Catania il 25.02.2000;
LA PIANA Vincenzo, nato a Catania il 09.11.1961;
LENTINI Antonino, nato a Catania 23/06/1998;
RUNGO Pietro Cristian, nato a Catania il 19.09.2000;
RUSSO Alessandro, nato a Catania il 03.12.1992;
SAPUPPO Gianluca, nato a Catania il 13.10.1999;
SARANITI Antonino Orazio, nato a Catania il 19.11.2003;
SCHARANI Ella, nato in Israele il 24.03.1973;
TESTAURA Santo, nato a Catania 29.10.2001;
VITALI Vito, nato a Catania il 05.05.2001;
La misura degli arresti domiciliari nei confronti di:
ARANCIO Jonathan Giuseppe, nato a Catania il 14.08.2004;
CUBUGNO Angelo, nato a Catania il 06.11.1993;
DE CAZIO Gabriele, nato a Catania il 13.01.2002;
DI PASQUALE Francesco, nato a Catania il 27.10.1995;
GARUFI Marco nato a Catania il 06.06.1995;
LETIZIA Giuseppe Antonio, nato a Catania il 13.06.2001;
MANITTA Ignazio, nato a Catania il 02.10.1983;
MUSUMECI Dany Giosuè, nato a Catania il 07.03.2005;
OLIATORE Vincenzo Dario, nato a Catania il 10.09.1988;
PRIVITERA Giuseppe, nato a Catania il 01.10.1997;
STELLA Antonino Francesco detto Nino, nato a Catania il 02.11.1998;
VITACOLONE Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia il 16.12.2000;
La misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di:
BARBAGALLO Simone, nato a Catania il 16.06.2003;
CARUSO Giosuè, nato a Taormina il 17.05.2000;
LALKHAL Abdelmalik, nato in Marocco il 05.05.2004;
ROSSO ELIAS Riccardo, nato a Catania il 03.02.2004;
In relazione ad ulteriori cinque indagati da sottoporre a misura, le ricerche sono in corso. L’indagine, inizialmente condotta dai militari della Stazione di Sant’Agata li Battisti della Compagnia Carabinieri Fontanarossa di Catania, si è sviluppata articolandosi soprattutto attraverso attività di osservazione e di monitoraggio delle aree di interesse, suffragate da riscontri oggettivi, quali arresti in flagranza di reato, sequestri di droga, denari e di materiale utile al confezionamento delle dosi di sostanza stupefacente.

Permettendo cosi di ricostruire quale fosse il modus operandi degli indagati, caratterizzato da una sistematica attività di commercio con turni ed orari prestabiliti, idonei a coprire le 24 ore, per 7 giorni a settimana, a prescindere da qualsivoglia condizione meteorologica, con un soggetto avente per ogni turno il ruolo di capo turno, convenzionalmente denominato “palo“, con il ruolo di controllare la continuità operativa e l’efficienza dello spaccio, avvalendosi di “vedette” pronte a segnalare, anche attraverso apparati ricetrasmittenti, l’eventuale presenza di Forze dell’Ordine.
Sulla base degli indizi raccolti è risultato che tre indagati avrebbero continuato l’attività di spaccio benché fossero stati posti agli arresti domiciliari per fatti riconducibili al medesimo reato. Durante le investigazioni, a riscontro, vi sono stati 2 arresti in flagranza di reato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente” e 38 segnalazioni amministrative nei confronti di soggetti acquirenti di sostanza stupefacente.

Nell’ambito del medesimo contesto investigativo, il Giudice per le indagini preliminari del tribunale per i Minorenni di Catania, su richiesta della Procura per i Minorenni (che ha operato in costante coordinamento) ha emesso provvedimenti cautelari (3 custodia cautelare in Istituto Penale Minorile ed un collocamento in comunità) eseguite dal personale della Stazione di Sant’Agata li Battisti in data 17 novembre u.s. nei confronti di 4 giovani, minori all’epoca dei fatti, in quanto indiziati di essere coinvolti nell’attività di spaccio.