Il sottufficiale che avviò le prime indagini sul delitto di Garlasco intratteneva una relazione con la zia dell’indagato, oggi al centro del nuovo filone d’inchiesta.
Garlasco – Una vicenda intricata lega protagonisti apparentemente distanti nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Al centro della storia ci sono Francesco Marchetto, ex comandante della stazione dei carabinieri che condusse le prime indagini, e Silvia Maria Sempio, zia di Andrea Sempio, oggi indagato nel nuovo filone investigativo sul delitto della giovane impiegata uccisa il 13 agosto del 2007.
Marchetto fu il primo a far convergere le indagini su Alberto Stasi, poi condannato per l’omicidio, mentre Andrea Sempio rimaneva ai margini di una vicenda di cronaca che, oltre 20 anni, avrebbe conquistato nuovamente le prime pagine dei quotidiani. Il sottufficiale ha sempre dichiarato pubblicamente di non aver mai sentito il nome di Andrea Sempio prima che venisse indagato. Una versione un po’ difficile da credere, considerando che per anni ha intrattenuto una relazione extraconiugale proprio con la zia del ragazzo, Silvia Maria Sempio.
La donna, secondo i magistrati di Brescia, nel 2017 avrebbe consegnato 30mila euro a suo fratello Giuseppe, padre di Andrea e oggi indagato per corruzione, per cercare di ottenere l’archiviazione del figlio.
Un altro elemento che potrebbe aprire qualche dubbio emerge da un’inchiesta parallela che coinvolge l’Exclusive Club, un locale di lap-dance a Garlasco. Secondo la sentenza, all’interno del night si svolgeva attività di prostituzione. Marchetto era un cliente abituale del locale, ma non aveva mai fatto menzione alle autorità del sesso a pagamento che si consumava nel locale.
L’8 giugno 2013 Marchetto venne condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per favoreggiamento della prostituzione e peculato. Quest’ultimo reato riguardava l’installazione di un GPS e di una telecamera sull’auto del marito della sua amante.
Marchetto tentò di giustificarsi sostenendo di aver acquistato personalmente il dispositivo e di averlo rivenduto alla donna, dimenticando però di rimuovere la sua scheda dati. La Sempio confermò agli inquirenti che Marchetto frequentava la sua casa e la sua famiglia da anni, già prima dell’omicidio di Chiara Poggi.
Come poteva dunque l’ex comandante non sapere chi fosse Andrea Sempio, nipote della donna con cui aveva una relazione e nella cui casa era “di casa”? Un dettaglio che molti considerano farraginoso da spiegare e che solleva interrogativi sulle prime fasi delle indagini sul delitto di Garlasco, quando Andrea Sempio non venne annoverato tra i sospettati principali.
Non vi è ragione di ritenere che il rapporto con la zia abbia spinto Marchetto a ignorare la pista del nipote; resta però il fatto che il legame intercorso tra i due contribuisca a rendere più difficile orientarsi in quello che sembra essere, a tutti gli effetti, l’universo parallelo di Garlasco.