Le Fiamme Gialle eseguono misure cautelari per frode fiscale su crediti d’imposta, coinvolgendo 42 soggetti e 25 società in tutta Italia.
Latina – I finanzieri hanno proceduto a dare esecuzione a un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare reale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con cui, al termine di un’articolata indagine in materia di indebite compensazioni di crediti d’imposta, delegata al Gruppo di Formia e coordinata dalla Procura della Repubblica, è stato disposto il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per oltre 14 milioni di euro.
L’attività, che ha riguardato 42 soggetti, è stata eseguita dalle Fiamme Gialle, le quali hanno avviato specifici approfondimenti e indagini a seguito di una segnalazione dall’Ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate, relativa a presunte condotte anomale e “a rischio” da parte di alcuni soggetti abilitati ad apporre visti di conformità sulle dichiarazioni fiscali recanti crediti d’imposta.
Le investigazioni, consistite in minuziosi esami documentali, analisi delle risultanze delle banche-dati in uso al Corpo, indagini tecniche, acquisizioni digitali e testimoniali nonché perquisizioni, eseguite con la partecipazione di personale del predetto ufficio dell’Agenzia delle Entrate, hanno consentito di raccogliere – sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari – elementi di prova in ordine a un’articolata frode fiscale finalizzata alla creazione, alla commercializzazione e all’utilizzo di crediti di imposta inesistenti, che avrebbe consentito a 25 società, operanti in varie aree del territorio nazionale, di portare in compensazione tali crediti d’imposta fittizi per oltre 14 milioni di euro, destinati indebitamente al pagamento di imposte e contributi previdenziali.
Secondo quanto ricostruito, i crediti IVA, IRES e IRAP, del tutto inesistenti e creati artatamente (quali acconti non effettivamente versati, crediti a riporto inesistenti, etc.), venivano certificati da un soggetto, il quale avrebbe provveduto – secondo le provvisorie risultanze delle indagini preliminari – ad apporre il visto di conformità senza l’effettuazione dei controlli imposti dalla normativa tributaria.
I crediti d’imposta, resi così idonei alla compensazione ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, venivano quindi utilizzati dalle stesse società o ceduti a imprese terze operanti fittiziamente nello stesso gruppo societario, per poi essere utilizzati o direttamente in dichiarazione per abbattere il reddito imponibile, ovvero in compensazione per abbattere altre imposte o i contributi previdenziali.