Insulti e diario addosso a un bambino: maestra condannata

L’alunno è rimasto ferito al labbro. Il Tribunale riconosce abuso di potere e violenza in ambiente scolastico.

Lecce – Una docente di scuola elementare del Salento dovrà scontare una pena di sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale e clausola di non menzione nel casellario giudiziale, per aver provocato lesioni a un suo allievo. Il Tribunale di Lecce, attraverso la giudice monocratica Elena Coppola, l’ha inoltre condannata a versare 3.500 euro di risarcimento alla famiglia del bambino.

La pronuncia chiude un iter giudiziario iniziato quasi quattro anni fa, in seguito a un fatto risalente al 21 gennaio 2021. Quel giorno, all’interno di una classe terza dell’istituto in cui la donna insegnava – e da cui è stata successivamente trasferita – si sarebbe verificato un episodio di violenza contro un alunno di 8 anni alla presenza dei suoi 16 compagni di classe.

Stando alle testimonianze raccolte durante il processo, l’insegnante avrebbe prima rivolto offese verbali ai bambini presenti, per poi scagliare con forza un diario contro il piccolo studente, colpendolo al labbro e causandogli una ferita sanguinante.

Inizialmente il bambino, una volta rientrato a casa, non avrebbe rivelato nulla dell’accaduto. I genitori avevano interpretato il taglio sul viso come conseguenza del freddo intenso di quei giorni invernali. Ma le segnalazioni di altri genitori, venuti a conoscenza dei fatti attraverso i racconti dei propri figli, hanno insospettito la madre del bambino ferito, che ha quindi sollecitato il piccolo a parlare. Solo a quel punto il minore ha trovato la forza di raccontare la verità.

L’episodio sarebbe maturato nel corso di una lezione di lingua inglese: di fronte alle difficoltà dell’alunno nel tradurre un semplice enunciato, la docente avrebbe reagito in modo spropositato, rivolgendogli parole offensive e denigratorie prima di lanciare l’oggetto. Nonostante la ferita sanguinante e lo stato di shock evidente del bambino, secondo quanto riportato dal Corriere e dagli atti processuali, l’insegnante non avrebbe prestato soccorso né avrebbe risposto alle sollecitazioni degli altri alunni.

La famiglia del minore ha quindi sporto denuncia, facendo partire l’iter investigativo sfociato nel processo penale. Durante le udienze, il legale della maestra ha messo in discussione l’attendibilità dell’accusa, sottolineando la mancanza di riscontri oggettivi e il fatto che le uniche testimonianze provenissero dagli alunni della classe. Argomentazioni che però non hanno convinto il giudice, che ha ravvisato la responsabilità penale della donna per lesioni aggravate dall’abuso di autorità e dal contesto scolastico.

Il difensore della condannata ha già fatto sapere che impugnerà la decisione non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.