Caso Renzi-Mancini, il tribunale assolve Report

Archiviata l’inchiesta sui giornalisti Rai per le inchieste sull’incontro del 2020. Il giudice smonta la tesi dell’accusa: nessuna procedura formale attivata.

Roma – Il Tribunale capitolino chiude il procedimento penale a carico dei giornalisti di Report accusati di aver svelato informazioni coperte da segreto. Il giudice Luca Battinieri ha stabilito che la trasmissione Rai non ha commesso alcun illecito nella serie di reportage dedicati all’incontro riservato tra l’ex premier Matteo Renzi e l’alto funzionario dei servizi Marco Mancini, avvenuto in una piazzola autostradale nel dicembre 2020.

Il procedimento era partito dalla querela dello stesso Mancini e riguardava diversi professionisti della redazione, tra cui Sigfrido Ranucci, Giorgio Mottola, Danilo Procaccianti, Salvatore Walter Molino, Francesca Chaouqui e Francesco Di Mare, quest’ultimo deceduto prima della conclusione dell’iter giudiziario. Le accuse più pesanti ricadevano su Mottola e Procaccianti, ritenuti responsabili di aver reso pubblica l’identità dell’agente attraverso un’intervista a un ex membro dei servizi.

Nell’ordinanza di archiviazione, il magistrato ha riconosciuto che in linea teorica le generalità degli appartenenti ai servizi d’intelligence potrebbero rientrare tra le informazioni sensibili. Tuttavia ha sottolineato un elemento cruciale: la classificazione come segreto deve seguire un preciso iter burocratico previsto dalla normativa del 2007, con tanto di decreto formale del capo dell’esecutivo. Nel caso in questione, questa procedura non risulta mai stata completata.

Ma c’è di più. Secondo il gip, anche ammettendo l’esistenza di una procedura di segretazione, il contenuto rivelato dalla trasmissione non avrebbe comunque messo in pericolo gli interessi strategici del Paese. Questo elemento esclude alla radice la configurabilità del reato ipotizzato dall’accusa.

Tutto era nato dal filmato amatoriale girato da una docente che, transitando casualmente nell’area di servizio, aveva notato e registrato l’incontro prolungato tra il leader di Italia Viva e l’alto dirigente dell’intelligence. Le immagini, finite nelle mani della redazione di Report, avevano innescato un’indagine giornalistica per ricostruire il contesto e le ragioni di quell’appuntamento riservato.

L’incontro tra Renzi e Mancini

La questione si era complicata nel maggio 2022 quando Elisabetta Belloni, all’epoca responsabile del Dipartimento informazioni per la sicurezza, aveva rifiutato di rispondere agli inquirenti invocando proprio la tutela del segreto. L’allora sottosegretario Mantovano aveva successivamente dichiarato che il governo Draghi aveva ratificato quella scelta nel giugno dello stesso anno. Tuttavia, come emerge dall’ordinanza, di questa ratifica non esisterebbe documentazione ufficiale. L’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha poi deciso di rimuovere ogni vincolo di riservatezza sulla vicenda, accogliendo le richieste di Renzi.

Sigfrido Ranucci ha commentato la decisione del tribunale esprimendo soddisfazione per la conclusione positiva della vicenda giudiziaria. Il conduttore ha dedicato un pensiero particolare a Francesco Di Mare, ricordando come l’ex direttore di Rai3 avrebbe gioito per questo epilogo che premia il lavoro d’inchiesta della trasmissione a cui era particolarmente legato.