La difesa parla di grave dissociazione, mentre la Procura sostiene la piena capacità: la perizia della Corte d’Assise sarà decisiva.
Parma – Fragile, immatura, incapace di discernimento a causa di uno stato dissociativo che ha accompagnato entrambe le gravidanze, diventando particolarmente acuto e drammatico nei momenti dei parti. È questo il profilo di Chiara Petrolini tracciato dai consulenti psichiatrici nominati dalla difesa, le cui conclusioni sono emerse dalla relazione depositata a maggio in vista dell’udienza preliminare.
Gli esperti della difesa hanno formulato questa valutazione dopo una serie di colloqui condotti nei primi mesi del 2025 con la ventunenne di Traversetolo, in provincia di Parma, successivamente rinviata a giudizio con le accuse di duplice omicidio premeditato e occultamento di cadavere. I fatti contestati riguardano la morte di due neonati, partoriti rispettivamente a maggio 2023 e agosto 2024, i cui corpi erano stati sepolti nel giardino dell’abitazione familiare.
Secondo i consulenti della difesa, la giovane donna si sarebbe trovata in una condizione psichica compromessa, caratterizzata da un progressivo distacco dalla realtà che avrebbe raggiunto il culmine in corrispondenza degli eventi più tragici. Questa interpretazione suggerisce un quadro di fragilità emotiva e immaturità che avrebbe impedito alla ragazza di comprendere pienamente la portata delle proprie azioni e di controllarle in modo consapevole.
Gli psichiatri nominati dalla Procura di Parma, ascoltati durante l’udienza precedente, hanno invece fornito una valutazione diametralmente opposta sulla capacità di intendere e di volere dell’imputata. Le loro conclusioni configurano un quadro completamente diverso dal punto di vista della responsabilità penale, aprendo un contrasto tecnico-scientifico che sarà centrale nello svolgimento del processo.
La questione della capacità mentale di Chiara Petrolini al momento dei fatti rappresenta uno snodo fondamentale del procedimento giudiziario. Per dirimere il contrasto tra le perizie di parte, è attualmente in corso la perizia disposta dalla Corte d’Assise, affidata a esperti scelti dai giudici. Sarà proprio questo accertamento tecnico a fornire gli elementi determinanti per il prosieguo del dibattimento e per la definizione della responsabilità penale dell’imputata.