Rapinatore gentile beccato con le mani nel sacco

Il malvivente sarebbe responsabile di tre colpi in altrettanti uffici postali. Alle vittime del supermarket sussurrava minacce rassicuranti mentre le alleggeriva del portafogli. Manette e carcere.

Roma – Un rapinatore armato di coltello che, invece di urlare o intimidire, sussurrava frasi rassicuranti alle vittime: è il paradosso che dà origine al soprannome di “rapinatore gentile”, l’uomo arrestato dalla Polizia di Stato dopo una settimana di colpi fulminei, consumati a fine agosto tra uffici postali e supermercati della Capitale.

Stai tranquilla, non succede niente…” ripeteva mentre minacciava cassieri e dipendenti. La sua calma apparente si è però infranta contro il lavoro investigativo degli agenti del VI Distretto Casilino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. Il protagonista della vicenda è un quarantenne colombiano, riconosciuto dagli investigatori grazie ai numerosi tatuaggi ben visibili sulle braccia e su altre parti scoperte del corpo, “catturati” dalle immagini di video sorveglianza delle attività prese di mira.

La settimana scandita dall’ossimoro delle “minacce rassicuranti” era iniziata il 23 agosto scorso negli uffici postali di via Baliani, per poi proseguire, nel giro di pochi giorni, in quello di via delle Palme e, infine, in un supermercato di via del Torraccio di Torrenova. Qui, il “rapinatore gentile” aveva messo a segno tre colpi, tutti eseguiti con la stessa freddezza.

Uffici postali e supermercati erano i luoghi preferiti dal rapinatore gentile

Coordinati dai PM di Piazzale Clodio, gli agenti del VI Distretto Casilino hanno esaminato le immagini di videosorveglianza e, incrociando gli elementi raccolti, hanno riconosciuto la stessa “mano” dietro ai tre episodi. Così, quando l’uomo ha tentato un quarto colpo, nuovamente in un ufficio postale, lo hanno bloccato in flagranza.

Cristallizzati gli elementi a suo carico, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari una misura cautelare in carcere, che si aggiunge a quella scattata al momento dell’arresto in flagranza. Il quarantenne colombiano è ora ristretto a Regina Coeli, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata.