Otto anni al ragazzo che uccise Francesco Favaretto con un coccio di vetro

Il sedicenne faceva parte del gruppo che aggredì il 22enne per un panetto di hashish. La vittima morì dopo giorni di agonia senza mai riprendere conoscenza.

Treviso – Il Tribunale dei minori di Venezia ha condannato a otto anni di reclusione un sedicenne per concorso in omicidio volontario aggravato e rapina aggravata. Il ragazzo faceva parte del gruppo di giovanissimi che la sera del 12 dicembre 2024 aggredì e uccise a Treviso Francesco Favaretto, un ragazzo di 22 anni.

Si tratta della prima condanna per questo omicidio, pronunciata a quasi un anno di distanza dalla morte della vittima, che dopo l’aggressione era sopravvissuta alcuni giorni in ospedale prima di spegnersi senza mai riprendere conoscenza a causa delle gravissime ferite da arma da taglio riportate.

Secondo quanto ricostruito dal Tribunale, l’imputato sedicenne è stato riconosciuto responsabile di aver colpito Francesco Favaretto alla schiena utilizzando un coccio di vetro affilato. L’aggressione si era scatenata al culmine di una lite nata per questioni legate a un panetto di hashish, una banale controversia degenerata rapidamente in violenza letale.

Il giovane era stato aggredito dal gruppo di ragazzi che, oltre a ferirlo mortalmente, gli aveva anche sottratto dei beni, configurando così anche l’aggravante della rapina.

L’inchiesta su questo drammatico episodio coinvolge complessivamente dieci persone, la maggior parte delle quali minorenni al momento dei fatti. Oltre al sedicenne già condannato, sono sotto procedimento altri cinque minorenni. La maggioranza di questi ha scelto di essere ammessa al rito abbreviato beneficiando dell’istituto della messa alla prova, un percorso che consente ai giovani imputati di accedere a un programma di reinserimento sociale.

Altri quattro ragazzi coinvolti nella vicenda, tutti maggiorenni, saranno invece giudicati dalla magistratura ordinaria di Treviso, seguendo un iter processuale diverso rispetto a quello dei minorenni.