Maxi sequestro di articoli falsi

L’indagine, durata tre mesi, ha permesso di individuare una vasta rete di vendita di prodotti contraffatti, con 27 persone denunciate.

Genova – Più di un milione di articoli contraffatti, per un valore superiore a 3,5 milioni di euro, sono stati sequestrati nel centro storico di Genova al termine di un’intensa attività di controllo condotta negli ultimi tre mesi dai Baschi Verdi della Guardia di Finanza del Comando Provinciale.

Un risultato di grande rilievo, che testimonia l’impegno costante del Corpo nel presidiare le zone più frequentate della città.

I controlli hanno interessato i quartieri della Maddalena, Portoria, Prè e Molo, in particolare le vie Adua, Balbi, Pré, Gramsci, San Luca, il Ghetto ebraico e piazza Caricamento: aree caratterizzate da un’elevata concentrazione di attività commerciali e di passaggio pedonale, spesso esposte al rischio di vendita di merce illegale o non conforme agli standard di sicurezza.

Il bilancio dell’operazione parla chiaro: oltre 3 milioni e mezzo di euro di merce sequestrata, 6 soggetti segnalati alla Camera di Commercio per violazioni amministrative, sanzioni per più di 11.000 euro e 27 persone denunciate per reati di ricettazione e contraffazione. Per tutti vale la presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

Il materiale rinvenuto – oltre un milione di articoli – comprendeva un’ampia gamma di prodotti: accessori di moda, calzature, cinture, foulard, occhiali e cappelli riportanti marchi falsificati di note griffe come Gucci, Louis Vuitton, Nike e Adidas. Si trattava di imitazioni realizzate con materiali di scarsa qualità ma curate nei dettagli per ingannare i consumatori.

Tra la merce sequestrata figurano anche numerosi dispositivi elettronici contraffatti, tra cui auricolari simili agli Apple “AirPods”, smartwatch “Apple Watch”, cinturini e orologi falsi, oltre a caricatori, cavi USB e altri accessori per smartphone privi di marcatura CE, potenzialmente pericolosi per l’utilizzatore.

Particolare attenzione ha suscitato il ritrovamento di oltre 13.500 peluche Labubu: personaggi da collezione diventati virali sui social grazie alla popolarità ottenuta tra influencer e celebrità. I giocattoli sono stati scoperti in diversi magazzini di un’unica attività commerciale nel cuore di Genova. Poiché i prodotti originali sono venduti esclusivamente nello store ufficiale di Milano (alla Rinascente) e sul sito della casa produttrice Pop Mart, la loro autenticità è apparsa subito dubbia.

Diversi indizi hanno confermato la falsificazione: i codici QR riportati su etichette e confezioni rimandavano a siti web creati appositamente per trarre in inganno i consumatori, mentre i peluche presentavano caratteristiche fisiche anomale, come orecchie troppo distanziate o un numero di denti differente rispetto ai nove dell’originale. In alcuni casi sono stati persino trovati modelli mai prodotti dalla Pop Mart.

La contraffazione si conferma quindi un fenomeno in costante evoluzione, capace di adattarsi rapidamente alle mode e ai trend del momento. In questo scenario, l’attività della Guardia di Finanza continua a rappresentare un presidio essenziale a tutela dei consumatori, della legalità e di un mercato equo e trasparente.