Da dodici mesi il cooperante veneziano è detenuto senza accuse formali. La famiglia e i colleghi chiedono verità e libertà.
Milano – Sabato 15 novembre, alle ore 12, nella sala stampa del Comune si terrà la conferenza su Alberto Trentini, il cooperante italiano di 45 anni, originario del Lido di Venezia, arrestato in Venezuela il 15 novembre 2024 mentre lavorava per l’ONG Humanity & Inclusion.
Alberto ha un’esperienza pluridecennale nel campo della cooperazione internazionale e ha operato in più occasioni in zone di crisi e vari territori del mondo portando le sue competenze di assistenza umanitaria internazionale.
L’arresto di Trentini è avvenuto vicino al confine con la Colombia. Sarebbe accusato genericamente di cospirazione, ma i motivi reali del suo fermo non sono chiari e il processo non è stato formalizzato. Ma dal momento del suo arresto Alberto è rinchiuso in carcere e ha potuto usufruire di rarissimi e brevissimi contatti con la famiglia, gli avvocati e i rappresentanti consolari.
Dal racconto di quanto avvenuto nel corso dell’anno di fermo, partirà la conferenza stampa, che si pone l’obiettivo di lanciare un forte appello per la sua liberazione.
“Alberto Trentini da un anno rinchiuso in un carcere venezuelano, senza accusa alcuna, sino a quando?“
All’incontro parteciperanno la madre di Alberto, Armanda Colusso Trentini e l’avvocata Alessandra Ballerini. Coordinerà Giuseppe Giulietti, presidente dell’Associazione Articolo 21.
Alla giornata hanno assicurato la loro presenza anche Paolo Perucchini, presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti e Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.