Maria Rosaria Boccia si ritira dalle regionali

L’imprenditrice al centro del caso Sangiuliano rinuncia alla candidatura in Campania dopo il secondo avviso di garanzia.

A pochi giorni dalle elezioni regionali in Campania, previste per il 23 e 24 novembre, Maria Rosaria Boccia ha annunciato il ritiro della sua candidatura come consigliera. L’imprenditrice era in corsa nella lista di Alternativa Popolare, il partito guidato da Stefano Bandecchi, sindaco e presidente della provincia di Terni.

La decisione è arrivata attraverso una lettera indirizzata proprio a Bandecchi e diffusa dall’agenzia ANSA. Nelle righe del messaggio, Boccia spiega di aver ricevuto il secondo avviso di garanzia nel giro di dodici mesi e di non sentirsi in grado di sostenere “nuovamente un simile calvario”, riferendosi evidentemente alla pressione mediatica e giudiziaria che ha caratterizzato l’ultimo anno della sua vita.

Il caso Boccia-Sangiuliano esplose nell’estate del 2024 con una dinamica che mescolò questioni personali, politiche e istituzionali. L’imprenditrice aveva sostenuto di essere stata nominata consulente del ministero della Cultura e che successivamente l’incarico le fosse stato tolto senza spiegazioni. Quando Sangiuliano negò pubblicamente di averle mai conferito alcun ruolo ufficiale, Boccia rispose pubblicando una serie di documenti – email, messaggi, fotografie – che sembravano attestare contatti frequenti e dettagliati con gli ambienti del ministero.

La situazione precipitò quando l’allora ministro ammise di aver avuto una relazione sentimentale con Boccia, pur continuando a negare qualsiasi nomina formale. Le pressioni politiche e mediatiche divennero insostenibili e Sangiuliano si dimise dall’incarico. La vicenda ebbe ripercussioni significative non solo sulla sua carriera politica, ma aprì una serie di procedimenti giudiziari che ancora oggi coinvolgono entrambi i protagonisti.

Attualmente, Boccia si trova al centro di diverse indagini e procedimenti. Il più avanzato riguarda accuse di lesioni, violazione della privacy e stalking nei confronti dello stesso Sangiuliano e di sua moglie, oltre a diffamazione verso Francesco Gilioli, ex capo di gabinetto del Ministero della Cultura. Per questi fatti è stato chiesto il rinvio a giudizio, con udienza preliminare fissata per febbraio prossimo.

Ma non è tutto. Un’ulteriore indagine la vede coinvolta per presunte interferenze illecite nella vita privata di Sangiuliano: il riferimento è a un audio che l’imprenditrice aveva registrato e poi fatto recapitare alla trasmissione Report di Rai 3, che lo aveva trasmesso. Proprio questa vicenda ha portato di recente a una sanzione del Garante della privacy nei confronti dell’emittente pubblica.

Dal versante opposto, l’indagine che riguardava Sangiuliano per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio è stata archiviata, chiudendo almeno sul piano penale le possibili responsabilità dell’ex ministro nella gestione del rapporto con Boccia durante il suo incarico governativo.

Il ritiro di Boccia aggiunge un elemento di cronaca a una competizione elettorale già ricca di spunti. Nelle stesse elezioni regionali in Campania è infatti candidato come capolista di Fratelli d’Italia proprio Gennaro Sangiuliano, in quello che molti osservatori avevano già descritto come un possibile “faccia a faccia” mediatico tra i due ex protagonisti dello scandalo estivo.

La scelta di Boccia di candidarsi con Alternativa Popolare di Bandecchi aveva suscitato curiosità e polemiche. Il partito, collocato nell’area di destra ma con caratteristiche di movimento populista, sembrava offrirle una piattaforma per rilanciare la propria immagine pubblica oltre la vicenda Sangiuliano. Tuttavia, la pressione legale e probabilmente anche quella mediatica hanno evidentemente convinto l’imprenditrice che i tempi non sono maturi per un ritorno nell’agone politico.